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Trump alla Knesset ripete che la guerra è finita
di Santina Sconza
Trump alla Knesset di Israele la guerra è finita, la guerra è finita'
E ci crediamo visto che hai deciso di farla finita, ti sei messo d'accordo con Bibi, l'hai fatto diventare un eroe, e hai deciso dopo milioni e milioni di manifestanti in piazza contro il genocidio che la guerra doveva finire.
Si diverte, si diverte, loda l'oppositore di Bibi per il suo discorso, e chiede a Netanyahu di perdonarlo e che ora finalmente possono andare d'accordo.
Insulta l'ex Presidente americano Biden ed anche Obama, per lui è un onore trovarsi a Gerusalemme alla Knesset, parla e parla, ripete sempre le stesse cose, elogia i militari che hanno combattuto a Gaza.
Ha ringraziato il suo inviato speciale Steve Witkoff e il suo consigliere e genero Jared Kushner, che Trump afferma “ama Israele”, nonché il Segretario di Stato Marco Rubio e il Segretario alla Guerra Pete Hegseth.
“Abbiamo delle persone incredibilmente brave che hanno lavorato a questo progetto”.
No, non parla del genocidio dei palestinesi ma degli ostaggi liberati sì, Gaza diventerà grande, grazie secondo lui alle nazioni che sono state accanto gli USA e Israele.
“Gaza sarà smilitarizzata” e “Hamas deporrà le armi”.
“Va sostenuto il piano per Gaza”, ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti riferendosi al piano presentato il 29 settembre dopo il faccia a faccia alla Casa Bianca con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
E parla, parla, applausi, applausi, applausi, loda il popolo di Israele, dalla nascita dello stato moderno abbiamo fatto passi avanti e indietro e soprattutto abbiamo fatto la pace insieme.
E si insieme senza il popolo palestinese, è aspettato in Egitto ma lo ignora volutamente, dice ridendo che forse chi lo aspettava è andato via.
Armonia, felicità, nella culla di Israele, ringrazia e ringrazia che Dio benedica Israele, gli Stati Uniti e il Medioriente.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è rivolto al presidente israeliano Isaac Herzog invitandolo a dare la grazia e Benjamin Netanyahu, sotto processo per corruzione: “Perché non lo perdoni?”, ha chiesto scatenando le urla e gli applausi di tutta l’ala destra della Knesset.
“Ora i palestinesi hanno la loro opportunità di abbandonare la violenza e di essere migliori”.
Dopo tante violenza e dolore, è arrivato il momento di concentrarsi sulla ricostruzione di un popolo, della stabilità, dello sviluppo economico in modo che i palestinesi possano avere una vita migliore, si meritano una vita migliore”. A questo progetto “io voglio contribuire, voglio essere partner”, ha aggiunto il presidente americano sottolineando che “in tanti lo vogliono fare, si chiama Consiglio per la pace”.
Applausi, applausi, applausi la guerra è finita, sarà Trump insieme a Bibi a decidere la sorte del popolo palestinese a Gaza, non sarà di certo Marwan Barghouti che è il leader politico amato dai palestinesi ed anche dagli ebrei, lui rimarrà a marcire nelle galere di Israele.
Dimentica che quelli che protestavano erano due deputati israeliani di sinistra, Ofer Kassif e Ayman Odeh: si sono alzati in piedi e hanno sventolato verso di lui e al mondo intero due cartelli, inequivocabili.
Uno recitava: “Genocidio”.
Il secondo: “Riconoscere la Palestina”.
Li hanno espulsi immediatamente ma Trump era solo un po' sbigottito.
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