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Leader del World Jewish Congress ha cercato liberazione di Marwan Barghouti
di Leandro Leggeri
Secondo quanto rivelato da The Times of Israel (articolo di Jacob Magid, 11 ottobre 2025), Ronald Lauder, presidente del World Jewish Congress e figura di spicco della comunità ebraica americana, avrebbe tentato di influenzare i negoziati tra Israele e Hamas per ottenere la liberazione del leader palestinese Marwan Barghouti.
Fonti arabe e israeliane hanno riferito che Lauder si era offerto di volare a Sharm el-Sheikh, dove si svolgevano le fasi finali delle trattative, per perorare la causa di Barghouti, che Hamas voleva includere nella lista dei 250 prigionieri palestinesi da scambiare con i 48 ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza.
L’iniziativa è stata però bloccata dall’ufficio di Netanyahu, di fronte all’opposizione totale del gabinetto israeliano alla liberazione di Barghouti, considerato un “terrorista” da larga parte dell’establishment.
Condannato a cinque ergastoli nel 2004, Barghouti è tuttavia visto da molti palestinesi come un simbolo di unità nazionale e da alcuni analisti regionali come una figura paragonabile a Nelson Mandela, capace di riunire le diverse fazioni e rilanciare una leadership palestinese legittima.
Lauder avrebbe proposto di presentare l’eventuale rilascio come un gesto diplomatico verso l’Arabia Saudita e di prevedere per Barghouti un periodo di esilio all’estero. Anche Egitto e Qatar avrebbero chiesto agli Stati Uniti di favorire la sua liberazione, ma la Casa Bianca di Donald Trump ha scelto di non intervenire.
Alla fine, il nome di Barghouti è stato rimosso dalla lista dei detenuti da rilasciare, ma — scrive The Times of Israel — la sua figura resta “centrale” per Hamas e per chi auspica una nuova rappresentanza politica palestinese.
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