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Ignoranza e arroganza al potere
di Aranka Korosi
Durante la chiusura della campagna elettorale, Salvini ha superato ogni limite di decenza politica.
Dal palco, rivolgendosi a una signora che aveva esposta la bandiera palestinese, le ha detto:
“Tolga quella bandiera e metta quella degli Stati Uniti, che hanno portato la pace.”
E poi ha aggiunto — con una disinvoltura che lascia senza parole — che “la pace si deve anche al governo italiano, che non si è accodato ai pecoroni come Macron a riconoscere lo Stato di Palestina e a fare un regalo a Hamas”, concludendo addirittura con un ringraziamento a Netanyahu, “che riporterà i bambini israeliani e palestinesi a giocare insieme”.
Davvero?
Secondo Salvini, la pace si deve a chi bombarda Gaza, a chi tiene un popolo sotto occupazione da decenni, a chi alimenta odio e vendetta invece di cercare soluzioni politiche e umanitarie.
Non è solo la banalità o la volgarità del linguaggio: è la pericolosa semplificazione di una realtà complessa.
Parlare di “chi ha portato la pace” puntando il dito contro chi riconosce uno Stato, o applaudire un’idea che sembra ignorare i fatti storici e il dolore di migliaia di persone, non è politica: è propaganda.
È un discorso talmente superficiale e ignorante da sembrare pronunciato in una recita scolastica, e invece lo dice un vicepremier della Repubblica Italiana, applaudito da una piazza intera.
La tragedia è di due popoli ostaggi di governi estremisti, di una guerra infinita, e di leader incapaci di costruire pace.
È vergognoso che tanta gente applauda a simili banalità, ed è preoccupante che un rappresentante del governo italiano parli con tale leggerezza di un conflitto che ogni giorno uccide civili innocenti.
Fino a quando dovremo sopportare tanta ignoranza al potere?
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