Forza multinazionale per sorvegliare cessate il fuoco con 200 soldati USA
di Tamara Gallera

Circa 200 soldati statunitensi faranno parte di una forza multinazionale che monitorerà e contribuirà all'attuazione di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza assediata, hanno dichiarato giovedì funzionari statunitensi.

Uno dei funzionari, informato i giornalisti in condizione di anonimato, ha affermato che "nessun soldato statunitense è destinato a entrare a Gaza". Il luogo esatto in cui saranno schierati dovrebbe essere discusso venerdì.

Il funzionario ha affermato che inizialmente saranno incaricati di istituire un "centro di controllo congiunto" iniziale, prima di lavorare all'integrazione con le forze di altri paesi "per deconflittare con l'IDF (esercito israeliano), e poi costruire la struttura di forza adeguata in grado di gestire le missioni come definite".

Il comandante del Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM), l'ammiraglio Bradley Cooper, "supervisionerà, osserverà, si assicurerà che non ci siano violazioni o incursioni. Tutti sono preoccupati per l'altra parte", ha detto un altro funzionario. "Gran parte di questo sarà una questione di supervisione", ha aggiunto.

Secondo quanto riportato dai media statunitensi, i funzionari hanno inoltre affermato che le truppe formeranno il nucleo di una task force, che dovrebbe includere rappresentanti militari di Egitto, Qatar, Turchia e potenzialmente degli Emirati Arabi Uniti.

La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato che la forza statunitense raggiungerà un totale di 200 soldati "già di stanza al CENTCOM". "Avranno il compito di monitorare l'accordo di pace in Israele e collaboreranno con altre forze internazionali sul campo", ha dichiarato tramite il social media statunitense X.

Uno dei funzionari ha affermato che gli Stati Uniti sono impegnati con "diversi governi" per la creazione di quella che viene chiamata "Forza Internazionale di Stabilizzazione", che utilizzerà il lavoro svolto dalla task force congiunta mentre si prepara a sostituire le forze israeliane a Gaza lungo quella che viene chiamata la "linea gialla".

Il termine è stato utilizzato per riferirsi all'area da cui si prevede che Israele si ritirerà inizialmente secondo il piano del presidente Donald Trump. "E poi ci saranno discussioni, e poi vedremo se esiste davvero una vera via per... credo che stiamo utilizzando lo smantellamento delle installazioni militari a Gaza e delle armi pesanti per avviare il processo", ha affermato uno dei funzionari.

"Questo è più o meno ciò su cui stiamo lavorando al momento, ma credo che col tempo emergeranno altri dettagli. Credo che al momento ci stiamo concentrando solo sull'assicurarci che eventuali lacune nell'accordo vengano colmate", ha aggiunto il funzionario.

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