Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
10 ottobre 2025
tutti gli speciali

Non sono dubbi ma certezze
di Rossella Ahmad

Nello scorso mese di gennaio, all'annuncio di una tregua dopo oltre 500 giorni di bombardamenti continui su Gaza, fui accusata di "catastrofismo" perché espressi dei dubbi nel mezzo di un entusiasmo sacrosanto che contagiava tutto il web. Sappiamo però cosa è accaduto dopo, a partire dal gennaio stesso.

Anche questa volta paleso i miei dubbi, che non sono più dubbi ma certezze. L'ho già detto e lo ripeto. Reputo una mossa assai intelligente da parte dei movimenti di resistenza aver spinto israele in un vicolo cieco e palesarne le intenzioni infide ad un mondo che oggi osserva, unico modo per disinnescare mediaticamente il potenziale barbarico di costoro.

La mia fiducia nella Resistenza non è mai venuta meno, quindi. Non mi fido invece di chi siede all'altro capo del tavolo ed è celebre per aver violato tutti i patti, tutti i trattati e tutte le tregue nella storia. Il colonialismo, che è sempre lo stesso, dal Dawes Act ad Oslo. Saboterà anche questa tregua. Le mire della Volpe per una volta non coincidono con quelle del Gatto.

Con la differenza che oggi vi sono miliardi di occhi che osservano, circostanza eccezionale nella storia della questione palestinese, come eccezionale è la circostanza di uno stato coloniale che accentra nelle sue mani un potere finanziario e mediatico che nessun colonialismo mai ha posseduto, con i media corporati costantemente impegnati nella costruzione di una realtà distorta e nello sbiancamento dell'immagine dell'oppressore.

Ma abbiamo visto che i media convenzionali hanno subìto un tracollo in termini di visibilità ed attendibilità, quindi la loro importanza oggi è ridotta ai minimi storici.

La mossa più intelligente della Resistenza è stata quella di ribaltare da subito i termini coloniali del discorso, rispedendo al mittente qualsiasi ipotesi di commissariamento che non tenga in conto il diritto all'autodeterminazione dei popoli. Il suo punto di forza è quello di parlare nei termini della legalità internazionale, con istanze che sono completamente sovrapponibili a quelle della legge e del diritto. Il mondo osserva e vede: inattaccabile il linguaggio della Resistenza, puro gangsterismo l'altro.

Le istanze della Resistenza sono condensate nelle parole del leader Ismail Haniye a ridosso di un'altra delle innumerevoli ed evanescenti tregue stipulate con l'entità sionista, e cioè il riconoscimento di uno stato sovrano libero ed indipendente, con confini riconosciuti e con un governo eletto dal popolo palestinese e che la Resistenza riterrebbe vincolante il ritiro dello stato sionista entro le frontiere stabilite dall'ONU.

Le istanze del gangster sono condensate invece nelle minacce del bullo dai capelli arancioni, sponsor imperiale di una delle parti - sapete quale: se non farete ciò che diciamo, scateneremo l'inferno in Medioriente.

Non è certo la paura di questi pirati ad aver determinato le decisioni della resistenza. "Dite all'uomo che siamo già nell'inferno e che la nostra vita non è un parco-giochi".

È il momento di godere di questi attimi: ogni ora di tregua equivale a dozzine di vite salvate.

Restiamo fermi ma con gli occhi puntati. Sempre su di lei, Gaza l'orgogliosa.

“Danda est animis remissio: meliores acriosque requieti surgent.”, “bisogna concedere agli animi una tregua: migliori e più pronti si alzeranno, una volta che si saranno riposati.” (LUCIO ANNEO SENECA,)

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale