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09 ottobre 2025
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DDL bavaglio contro i pro Pal
di Rosa Rinaldi

Non faccio che girarmi e vedere a destra sinistra nord su e giù attacchi congiunti verso Francesca Albanese, la cui colpa sarebbe quella di ritenere Liliana Segre una persona non competente dal punto di vista della definizione di cosa sia genocidio e cosa no.

E perché dovrebbe essere altrimenti? Segre è filoisraeliana, così come i suoi figli. E tra l'altro sposò un uomo di estrema destra.

Ma la cosa terribile non è il legittimo pensiero di Segre (anche se, per la verità, pur facendo parte di una Commissione parlamentare contro le discriminazioni razziali e i discorsi d'odio, non ha mai proferito parola sull'islamofobia, per esempio quella del Presidente dell'Associazione sarda amicizia Italia-Israele che scrisse su FB "Gaza delenda est").

La cosa terribile è che Segre viene strumentalizzata anche da gente che fino all'altro ieri non si alzava in piedi quando veniva fatto il suo nome.

Comunque non si capisce perché l'opinione di Segre dovrebbe essere più dirimente, per esempio, di quella dello storico e studioso dell'Olocausto 0mer Bartov, che invece parla apertamente di genocidio a Gaza.

In ogni caso, in tutto questo baillame, è passato sotto traccia quell'immondo DDL Gasparri che fa ritornare l'Italia ai tempi delle leggi razziali. Solo che questa volta gli ebrei sono i palestinesi.

Il DDL Gasparri rende di fatto operativa la definizione di antisemitismo dell'IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance) che equipara antisionismo e antisemitismo.

Il DDL prevede l'introduzione a scuola di "corsi di cultura ebraica e israeliana" e prevede misure operative adottate dalle Forze dell'Ordine per reprimere atti di antisemitismo e antisionismo, nonché sanzioni per i docenti che osano criticare Israele.

Anche una frase quale: "l'etnocrazia razzista israeliana, così com'è, non avrebbe diritto di esistere" diventa una frase antisemita.

Le palesi contraddizioni di queste direttive previste nel DDL sono evidenti.

Non dicevano, i pretoriani israeliani, che Israele è una democrazia multiculturale? quale sarebbe dunque la "cultura israeliana" che si dovrebbe insegnare a scuola?

Questa comprenderebbe anche la "cultura" degli arabi israeliani, quelli che Israele non è riuscita a cacciare post '48? Nelle nostre scuole, dunque, si dovrà raccontare il loro passato, fatto di occupazione coloniale e violenza? Sarà dunque legittimo parlare a scuola della nakba?

E che dire della cultura degli israeliani antisionisti? Nelle nostre scuole si dovrà parlare anche di loro?

OVVIAMENTE NO e NO.

E, secondo il DDL Gasparri, come dovrebbe essere interpretato ciò che è accaduto l'altro giorno in una scuola di Roma, dove dei ragazzini e i loro professori sono stati malmenati da alcuni violenti della comunità ebraica?

È stato malmenato anche un ragazzino appartenente alla stessa comunità (a cui è stato strappato anche mezzo scalpo) perché solidarizzava con la Palestina.

Secondo il DDL Gasparri, sarebbe un atto di antisemitismo quello dell' adulto che picchia un giovane ebreo o più quello del giovane ebreo che solidarizza con la Palestina?

È un corto circuito storico incredibile quello in cui gli antisemiti di ieri usano oggi gli ebrei e l'ebraismo per difendere Israele.

Anche questa è economia del genocidio. Anche questo è raccontato nei rapporti di Francesca Albanese.

Tutto torna.

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