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La mobilitazione deve continuare
di Roberto Preve
Hamas ha chiarissimo che Nethanyau non ha intenzione dopo la liberazione dei prigionieri di fare la pace. Attaccherà di nuovo.
Ma intanto i prigionieri di Israele adesso non impediscono nulla, erano già stati sacrificati in questo senso e vengono liberati 2000 prigionieri palestinesi.
La libertà di 2020 persone non è una cosa negativa. Nelle fasi successive, quando Israele attaccherà di nuovo, perché la pace è solo un trucco, non potrà più perseguire il genocidio e l'espulsione ma solo una amministrazione neocoloniale.
La resistenza di Hamas durata due anni ha causato alle truppe di Israele 471 morti e 2956 feriti. Questa la prima ragione della marcia indietro del regime genocida. La seconda è la pressione internazionale.
Il riconoscimento della Palestina da parte di ogni stato europeo, tranne l'Italia, con però Australia e Canada, e la mobilitazione del blocco Sunnita che ha minacciato la rottura degli accordi di Abramo e la Pax Americana.
Vorrei dire anche il sostegno di massa dell'opinione pubblica ai Palestinesi. Ma purtroppo sarei troppo ottimista.
Diciamo che chiunque sia sceso in piazza ha ben meritato e che il fatto che Israele sia diventato uno stato paria, male non ha fatto come forma di pressione.
La mobilitazione deve continuare.
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