 |
Nobel per la pace, ma quale?
di Lina Iaquinto
Cori entusiastici per la pace a Gaza!
È vera pace?
Non importa.
Importanti sono gli affari speculativi edilizi, garantire il lasciapassare ai capi di Hamas, non ai militanti, la decadenza delle accuse di corruzione a Bibi, mettere le mani sul vasto giacimento di gas presente sotto il mare antistante Gaza... e per il resto, chi si è visto si è visto.
Capiamoci.
Sono felice della tregua grazie alla quale, da oggi, forse, non cadranno più le bombe sulle teste dei poveri palestinesi.
Sono felice di sapere che gli aiuti umanitari saranno lasciati passare - confermando così che finora non sono stati fatti passare dagli israeliani.
Sono felice di non vedere più, forse, il tiro a bersaglio dei soldati della IDF sui palestinesi che cercano di accaparrarsi un pugno di riso e una bottiglia di acqua
Sono felice che verranno riportati a casa gli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre.
Sono felice che verranno riportati a casa - si fa per dire - un buon numero di ostaggi palestinesi, tanti bambini, rinchiusi da anni, spesso senza un'accusa formale, nelle carceri israeliane.
Non sono felice che non venga data informazione sulle colpe di coloro che hanno dato origine e corpo al violento genocidio del popolo palestinese.
I numeri sulle vittime sono mostruosi!
Chi pagherà?
Netanyahu e i suoi ministri pagheranno?
I Paesi - USA, Germania e Italia, in cima alla lista di fornitori - pagheranno per aver, nella migliore delle ipotesi - lucrato su quello sterminio? Sulla distruzione di oltre il 90% degli edifici pubblici e privati? Sulla infertilità causata campi una volta coltivabili?
E soprattutto, se la ricostruzione di Gaza, essendo la più grande speculazione edilizia a memoria d'uomo, si può sapere con quali soldi i palestinesi, poveri, poverissimi, potranno acquistare un tetto per loro e le loro famiglie?
Il genero di Trump e Trump stesso sono "palazzinari", è lecito immaginare che abbiano solo dato corpo a un grande imbroglio per fare soldi?
E a proposito del 7 ottobre, per fugare ogni dubbio su questa data funesta, per quale ragione non è stata imposta a Israele una commissione di inchiesta di Paesi terzi?
Sono tante le domande a cui si tende a dare risposte non rassicuranti.
La domanda più inquietante è: sarà possibile in futuro rivivere, magari altrove, un nuovo genocidio sulla pelle di un altro popolo per motivi economici? La risposta, amici, è sì.
La tragedia di Gaza, specie degli ultimi due anni, ha rotto ogni argine. Stiamo in guardia.
Ma oggi si celebra Trump come uomo di pace, a cui è sensato riconoscere Nobel per la pace. Senza stare a prolungare oltre, mi chiedo: ma come diamine si può?
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|