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09 ottobre 2025
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Cessate il fuoco: Hamas e Israele firmano prima fase del piano di Trump
di Leandro Leggeri

Dopo due anni di una guerra che ha devastato la Striscia, la notizia del cessate il fuoco ha riportato tra la gente lacrime, abbracci e canti di speranza. Tra le macerie, i bambini sono tornati a sorridere e molti hanno riaperto le finestre per la prima volta senza il timore dei bombardamenti.

Hamas e Israele hanno firmato la prima fase del “Gaza Peace Deal” promosso dal presidente statunitense Donald Trump, con l’obiettivo dichiarato di porre fine alla guerra e al genocidio in corso nella Striscia di Gaza, garantendo il ritiro completo delle forze di occupazione israeliane.

In una dichiarazione ufficiale, Hamas ha annunciato che l’accordo è stato raggiunto “dopo negoziati responsabili e seri condotti dal movimento e dalle fazioni della resistenza palestinese attorno alla proposta del presidente Trump a Sharm el-Sheikh”. Il testo dell’intesa prevede la cessazione della guerra genocida contro il popolo palestinese, il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza, l’ingresso di aiuti umanitari e uno scambio di prigionieri.

Hamas ha espresso ringraziamento a Qatar, Egitto e Turchia per il loro ruolo di mediazione e ha lodato Trump per i suoi “sforzi nel porre fine alla guerra e ottenere il completo ritiro dell’occupazione”. Al tempo stesso, il movimento ha invitato gli Stati garanti a vigilare sull’applicazione integrale dell’accordo, avvertendo contro eventuali ritardi o violazioni da parte di Israele.

Trump, poco prima, aveva confermato la firma del documento su Truth Social, scrivendo: “Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi firmato la prima fase del nostro piano di pace. Tutti gli ostaggi saranno presto liberati, e Israele ritirerà le sue truppe fino a una linea concordata come primo passo verso una pace forte, duratura e definitiva.”

Il portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, ha dichiarato che tutte le clausole e i meccanismi di attuazione sono stati definiti, tra cui la fine della guerra, lo scambio di prigionieri e la riapertura dei corridoi umanitari. Secondo fonti israeliane, il rilascio dei prigionieri potrebbe cominciare già nel fine settimana.

L’annuncio arriva mentre la guerra di Israele contro Gaza entra nel suo 734º giorno, con oltre 67.000 palestinesi uccisi e l’intera popolazione dell’enclave sfollata o senza casa, secondo QNN. Hamas ha dedicato l’accordo “alla resistenza e al sacrificio del nostro popolo, che continuerà fino alla piena libertà e all’autodeterminazione”.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Al Thawrah (Yemen), il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP) ha diffuso una dichiarazione in cui definisce “nazionalmente responsabile” la risposta di Hamas all’accordo di cessate il fuoco e sottolinea che questa intesa rappresenta “un passo che apre la strada alla fine dell’aggressione israeliana contro Gaza.”

Nel comunicato, il Fronte invita a proseguire la mobilitazione mondiale per garantire che l’accordo venga applicato integralmente e non venga sabotato in nessuna delle sue fasi, “fino al raggiungimento dei diritti nazionali legittimi del popolo palestinese.”

La dichiarazione riflette la linea del PFLP, che vede nel cessate il fuoco una tappa politica fondamentale verso la fine del genocidio e dell’occupazione e chiede che le forze palestinesi restino unite per assicurare che le clausole dell’accordo vengano rispettate.

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