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Flotilla: Israele assalta anche il nuovo convoglio di medici e aiuti
di Franca Rissi
Questa notte la Marina israeliana ha attaccato le navi della Freedom Flotilla Coalition (FFC) dirette a Gaza, le Thousand Madleens to Gaza, in acque internazionali, a circa 120 miglia nautiche (222 chilometri) dall'enclave.
Secondo il tracker della coalizione, l'esercito israeliano ha attaccato tutte e nove le navi della missione.
"L'occupazione israeliana commette di nuovo un crimine di guerra in acque internazionali. Non ci fermeremo... Il genocidio deve essere fermato e l'assedio spezzato", ha dichiarato il Comitato Internazionale per la Rompitura dell'Assedio a Gaza sul social media statunitense X.
Un comunicato stampa della campagna Thousand Madleens to Gaza ha affermato che in un'ora tutte e nove le imbarcazioni sono state attaccate dall'esercito israeliano in acque internazionali: Abd Elkarim Eid, Alaa Al-Najar, Anas Al-Sharif, Gaza Sunbird, Leïla Khaled, Milad, Soul of My Soul, Um Saad e Conscience.
Le imbarcazioni e gli attivisti sono stati trasferiti in un porto israeliano, ha dichiarato il Ministero degli Esteri israeliano su X, aggiungendo che "si prevede che saranno espulsi tempestivamente".
La Freedom Flotilla Coalition (FFC) e Thousand Madleens to Gaza (TMTG) confermano che le imbarcazioni dirette a Gaza — 8 barche a vela e la nave Conscience — sono state intercettate, abbordate con la forza e attaccate illegalmente alle 04:34 di oggi, mentre navigavano in una zona dove Israele non ha alcuna giurisdizione né diritto di intervento.
Una diretta streaming sul canale YouTube della coalizione ha mostrato diversi soldati israeliani mentre assaltavano la Gaza Sunbird.
La Flotilla ha affermato che l’esercito di occupazione israeliano ha attaccato e sequestrato la Flotilla in piene acque internazionali, "commettendo un ennesimo atto di pirateria, in violazione palese del diritto marittimo internazionale e delle Convenzioni delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS)".
ha specificato che "A bordo si trovavano equipaggi interamente disarmati, composti da medici, infermieri, giornalisti, parlamentari e attivisti internazionali. Tutte e tutti sono stati rapiti e sequestrati con la forza, mentre le 18 tonnellate di aiuti umanitari destinate a Gaza — medicinali, apparecchiature respiratorie, forniture alimentari e nutrizionali — sono state confiscate illegalmente. Questi aiuti erano diretti principalmente agli ospedali di Gaza; dopo due anni di assedio e bombardamenti, la popolazione vive in condizioni di carestia e collasso sanitario, e i medici ci hanno chiesto aiuto, dato che non hanno più medicinali e sono esausti."
"Israele non ha alcuna autorità legale per detenere volontari internazionali a bordo di navi civili umanitarie", ha dichiarato David Heap, membro della Canadian Boat to Gaza e del Comitato di Coordinamento della Freedom Flotilla Coalition. "Questo sequestro viola apertamente il diritto internazionale e sfida le ordinanze vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia, che impongono un accesso umanitario senza ostacoli a Gaza."
"I nostri volontari non sono soggetti alla giurisdizione israeliana e non possono essere criminalizzati per aver consegnato aiuti o denunciato un blocco illegale. La loro detenzione è arbitraria, illegittima e deve terminare immediatamente."
"Si tratta di una strategia deliberata di violenza e intimidazione, volta a impedire la solidarietà internazionale e a criminalizzare la cooperazione umanitaria. Israele mostra ancora una volta di non temere alcuna conseguenza, protetto dall’inerzia complice dei governi occidentali, che tacciono di fronte a crimini evidenti, violazioni sistematiche del diritto internazionale e atti di guerra contro civili disarmati."
La Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens to Gaza denunciano con forza questo ennesimo crimine di guerra e chiedono a tutti i governi, alle Nazioni Unite, alla Corte Penale Internazionale e alla società civile mondiale di agire immediatamente per fermare l’escalation e imporre la fine dell’assedio genocida contro Gaza.
Chiedono anche l’apertura di un’inchiesta internazionale indipendente sui crimini commessi contro la Flotilla e i suoi membri e la piena responsabilità e condanna ufficiale per gli attacchi militari israeliani contro imbarcazioni civili umanitarie in acque internazionali.
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