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04 ottobre 2025
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Greta Thunberg presa di mira dagli israeliani con umiliazioni e abusi
di Rita Newton

Per chi aveva sottovalutato e criticato Greta, la testimonianza di un'attivista e giornalista turca della flotilla, Ersin Celik: "Hanno tirato la piccola Greta per i capelli davanti ai nostri occhi, l'hanno picchiata e forzata a baciare la bandiera di Israele".

In quella bandiera l'hanno anche avvolta, esibendola come un trofeo, dicono alcuni dei 136 compagni di viaggio liberati e arrivati a Istanbul.

"Hanno fatto tutto davanti ai nostri occhi, come avvertimento per gli altri". La ventiduenne svedese è stata anche bendata, tenuta in un cella infestata da cimici e con poco cibo e poca acqua, ha dovuto sedersi e dormire su superfici dure.

Il motivo per cui Greta Thunberg è stata presa di mira sarebbe la sua visibilità messa al servizio della causa di Gaza.

Oltre ad essere nel direttivo della Global Sumud Flotilla, Greta aveva infatti già partecipato alla spedizione della Madleen e in varie occasioni ha fatto dichiarazioni sgradevoli per Israele.

Per esempio riguardo alla missione della Flotilla aveva dichiarato: "Siamo consapevoli del rischio. Ma dobbiamo tenere a mente che questa missione non riguarda noi. Riguarda i rischi che i gazawi e i palestinesi affrontano ogni singolo giorno semplicemente cercando di sopravvivere, e i rischi enormi che affrontano cercando di diffondere il loro messaggio, ad esempio facendo i giornalisti... Non si uccidono attivamente i giornalisti a meno che non si abbia qualcosa da nascondere".

Non dimentichiamo poi che aveva incontrato di recente la Relatrice Speciale dell'ONU Francesca Albanese - invisa agli USA e considerata da Israele una nemica, e gira una fotografia il cui Albanese abbraccia Greta, che appare un po' a disagio.

Il disagio traspare perché Greta ha la sindrome di Asperger, che è una condizione nello spettro dell'autismo che fra l'altro porta a non gradire i contatti fisici.

Immaginiamo, in virtù di tale condizione, quanto più pesante sarà risultato per lei il trattamento ricevuto dai soldati israeliani.

Ma sappiamo perfettamente che a costoro i disagi fisici o mentali non suscitano alcuna pena, basti ricordare il ragazzino palestinese con sindrome di Down torturato e ucciso crudelmente.

Il trattamento subito da Greta dovrebbe invece suscitare un senso di vergogna in chi l'ha sbrigativamente etichettata, in passato o di recente, attribuendole interessi personali nelle battaglie condotte, o liquidando come finzione le sue preoccupazioni per l'umanità per le quali invece, come vediamo, si sacrifica personalmente, a differenza dei suoi critici da divano.


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