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04 ottobre 2025
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Hamas non aveva molta scelta sul piano di Trump
di Rossella Ahmad

La mossa di Hamas è in realtà l'unica possibile, tenuto conto del fatto che il movimento sia stato lasciato completamente da solo e senza alcun appoggio internazionale di rilievo.

E questo non perché i rappresentanti politici dei due terzi del mondo - esclusa ovviamente l'oscena bolla occidentale - non sappiano che esso è un movimento legittimo di liberazione nazionale, che non ha mai operato al di fuori dei confini della Palestina occupata e che sia, al momento, l'unico rappresentante credibile del popolo palestinese.

Per semplice fifa, piuttosto. Per la sempiterna subalternità nei confronti dell'Occidente, retaggio coloniale duro a morire, di più recenti considerazioni di ordine economico e di semplice desiderio di accettazione nel club dei bravi ragazzi sponsorizzato nientemeno che da israele e stati uniti.

Sic rebus stantibus, Hamas ha pragmaticamente optato per la possibile salvezza di ciò che resta del suo popolo stremato. Ribadisco che l'unico obiettivo della Resistenza è garantire un futuro di libertà, felicità ed Altissimo Vivere al suo popolo.

Le lotte per il potere non seducono uomini votati al sacrificio ed informati di imprescindibili valori religiosi che si rifanno alla tradizione. Esse sono pertinenza dei quisling che hanno tradito la Palestina, con Oslo prima e con la stessa idea di una "autorità" slegata dai bisogni del popolo, e concetto correlato fin nella nomenclatura ad una limitata ricompensa individuale per i servigi resi.

Non è detto che la mossa riesca ad ottenere salvezza, libertà e felicità per il popolo palestinese. Anzi. Il ricordo storico più calzante riguarda i trattati che i colonizzatori europei imposero ai pellerossa d'America. La mano che firma è la stessa di sempre, ed è doppia, infida, falsa.

Ma qui non parliamo di capi indiani, con tutto il rispetto per un popolo straordinario. I Leader di Hamas, ciò che resta della sua leadership politica decimata dagli omicidi extragiudiziali, sono tutt'altro che ingenui. Ma sono pragmatici. E conoscono la diplomazia pur in una situazione in cui le possibilità di manovra sono ridotte al lumicino a causa della condotta criminale dell'entità genocida e dei suoi collaborazionisti.

Accettazione condizionata significa che Hamas acconsente in linea di principio ad entrare nelle trattative - purché esse prevedano come precondizione la cessazione assoluta e garantita dei massacri contro la popolazione civile - e di essere disponibile a consegnare l'amministrazione di Gaza ad un corpo palestinese indipendente con consenso nazionale e basato sul sostegno arabo-islamico.

Accettazione condizionata del piano significa in realtà lanciare intelligentemente la palla nel cortile dei sionisti. Metterli nuovamente alla prova ora che gli occhi del mondo sono puntati su Gaza.

La Resistenza ha fatto tutto quello che ha potuto. Se la Palestina è oggi il centro del mondo è grazie ad essa ed al sacrificio immane di una popolazione votata alla resistenza.

Stiamo a vedere. È ancora molto presto per valutare correttamente ciò che accade.

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