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Sonoro schiaffo morale al governo
di Elisa Fontana *
Carissimi (perché ci siete costati tantissimo nel corso di trent’anni passati a scaldare i banchi del Parlamento) Meloni e Salvini, sono veramente dispiaciuta per voi. Perché per una volta che vi eravate impegnati sul serio, per una volta che, non dico vi eravate messi al lavoro, ma dati da fare, il destino cinico e baro vi si è messo di traverso, scompigliandovi i piani o, quantomeno, i desideri.
E sì, perché, cara Meloni, ti sei impegnata allo spasimo per innalzare ora dopo ora il livello dello scontro verbale nei confronti della Flotilla prima, dei manifestanti dopo e dell’intero globo terracqueo, entità con cui hai una certa frequentazione oratoria. Non sapevi più cosa dire per cercare la rissa, per accendere gli animi, per far reagire qualcuno in modo inaccettabile.
Hai tirato fuori persino il week end lungo, facendo scompisciare dalle risate la stragrande maggioranza dei lavoratori che non solo non hanno idea di cosa siano due giorni liberi a settimana, ma nemmeno hanno più memoria di un sabato e una domenica liberi. Vai a chiedere ai commessi, ai precari, ai rider a tutta quella moltitudine che a sentir nominare week end lungo sono dovuti andare a cercarlo sul vocabolario per capire di cosa parlassi.
Ma d’altronde, c’è da capirti se l’unica esperienza lavorativa che hai nella vita risale agli anni dell’adolescenza come baby sitter a casa di Fiorello. Per il resto, che ne sai di lavoro , di turni, di mancanza di diritti, di sfruttamento, pora stella.
E tu, Salvini figlio del Po e cugino di Pontida, non hai saputo più cosa dire e cosa fare per impedire alle persone di andare liberamente in piazza a scioperare. Sei arrivato a minacciare come l’ultimo dei bulli del quartiere di alzare le pene pecuniarie per chi scioperasse, hai tirato di nuovo fuori la barzelletta anticostituzionale della cauzione, hai ripetuto mille volte che lo sciopero era illegittimo, insomma ti dibattevi a vuoto come una mosca presa nella tela del ragno.
E alla fine di tutto questo frenetico agitarsi, la gente ha riempito piazze, strade, stazioni, cavalcavia, tangenziali in una fiumana colorata, incazzata e pacifica, in un grande corale pernacchio ai vostri week end lunghi e alle vostre minacce.
Certo, non sono mancati i soliti dementi più o meno infiltrati che hanno devastato un ristorante o spaccato una vetrina, ma assolutamente niente rispetto a tutto l’impegno oratorio profuso, è mancato il fatto eclatante, non c’è stato niente che vi potesse permettere di gridare al terrorismo, vista oltremodo la massa enorme di gente che si è mossa.
Dimenticavo, ove mai vi fosse sfuggito, il succo della giornata è che tutta quella gente per strada vi ha sonoramente notificato che ci siamo accorti benissimo che per due anni vi siete girati dall’altra parte e avete fatto finta di non vedere un genocidio.
Ci siamo accorti benissimo che continuiamo a vendere armi ad Israele e collaborare con le sue aziende che pudicamente definite “dual use”, i cui prodotti e le cui ricerche, cioè, possono essere usati sia in campo civile che militare.
Ci siamo accorti di tutto e alle vostre minacce abbiamo risposto con un sonoro schiaffo morale.
* Coordinatrice della Commissione Politica e Questione Morale dell'Osservatorio
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