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Flotilla: Sudafrica chiede rilascio degli attivisti e cita diritto internazionale
di Anna Carla Amato
Giovedì, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha chiesto il rilascio immediato dei sudafricani e di altri cittadini stranieri detenuti dalle forze israeliane dopo l'attacco a una flottiglia umanitaria diretta a Gaza.
Ramaphosa ha condannato l'attacco in acque internazionali, affermando che riflette il continuo disprezzo di Israele per il diritto internazionale e il peggioramento della crisi umanitaria nell'enclave palestinese assediata.
"L'intercettazione della flottiglia Global Sumud è un'altra grave violazione da parte di Israele della solidarietà e del sentimento globale che mirano ad alleviare le sofferenze a Gaza e a promuovere la pace nella regione", ha affermato in una dichiarazione dal suo ufficio.
Ha esortato Israele a liberare i detenuti durante il raid e a consentire alle navi umanitarie di consegnare il loro carico.
"A nome del nostro governo e della nostra nazione, chiedo a Israele di rilasciare immediatamente i sudafricani rapiti in acque internazionali e di rilasciare gli altri cittadini che hanno cercato di raggiungere Gaza con aiuti umanitari", ha affermato.
Ramaphosa ha sostenuto che le azioni di Israele violavano la sovranità dei paesi le cui bandiere erano esposte sulle navi della flottiglia e violavano un ordine della Corte internazionale di giustizia che imponeva un accesso umanitario senza restrizioni a Gaza.
"Il Sudafrica sostiene l'appello dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani a Israele affinché sollevi urgentemente il blocco su Gaza e consenta l'ingresso di materiali salvavita con tutti i mezzi possibili", ha aggiunto.
Ha affermato che la missione della flottiglia è di "solidarietà", non di scontro, e ha espresso la speranza che Israele liberi rapidamente gli attivisti.
"I miei pensieri sono con tutti i rapiti e le loro famiglie", ha detto Ramaphosa. "Mi aspetto che Israele rilasci gli attivisti per i diritti umani, poiché questi rapimenti non servono a nulla nel contesto degli sforzi per garantire la pace in Medio Oriente".
Secondo la presidenza, tra le persone sequestrate confermate ci sono l'ex parlamentare Nkosi Zwelivelile Mandela, nipote di Nelson Mandela, Zukiswa Wanner e Reaaz Moolla. Le autorità stanno cercando conferma sullo stato di Zaheera Soomar, Fatima Hendricks e Carrie Shelver.
Il Sudafrica è proprio il Paese che ha denunciato Israele alla Corte Internazionale di Giustizia, dopo anni di prese di posizione nette sull'apartheid israeliano, che i leader sudafricani comprendevano bene, vista la Storia di sofferenze nella loro nazione.
Pertanto non c'è da sperare in comprensione da parte di Tel Aviv né tantomeno da parte di Trump, che ha criticato e sanzionato il paese africano con accuse fantasiose proprio per punitlo della scelta legale internazionale effettuata contro Israele.
A dargli manforte è stato Elon Musk, che è proprio di origine sudafricana e che nutre risentimento contro il governo del paese perché applica norme antiapartheid che ledono i suoi interessi economici.
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