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Herzog ipotizza grazia per Netanyahu
di Leandro Leggeri
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha lasciato intendere che, se arrivasse una richiesta formale, potrebbe valutare la concessione della grazia al primo ministro Benjamin Netanyahu, attualmente sotto processo per corruzione, frode e abuso di fiducia.
La notizia ha immediatamente acceso il dibattito politico e istituzionale.
Da un lato, i sostenitori del premier ritengono che un eventuale intervento presidenziale eviterebbe al Paese anni di tensioni giudiziarie e paralisi politica. Dall’altro, critici e giuristi sottolineano che una grazia a processo in corso minerebbe l’indipendenza della magistratura e rischierebbe di erodere la fiducia nello stato di diritto israeliano.
Herzog ha dichiarato che “ogni valutazione sarà fatta in trasparenza e nell’interesse dello Stato”. Tuttavia, al momento non risulta che Netanyahu o i suoi legali abbiano presentato una richiesta ufficiale di grazia.
L’eventualità resta dunque aperta, ma carica di implicazioni politiche: una decisione di questo tipo non avrebbe soltanto conseguenze sulla carriera del premier, ma anche sul delicato equilibrio tra potere esecutivo, presidenza e sistema giudiziario in Israele.
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