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30 settembre 2025
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Nobel Perez Esquivel denuncia Netanyahu a tribunale argentino
di Vitoria Sobral

Il premio Nobel per la pace argentino Adolfo Pérez Esquivel ha presentato una petizione presso un tribunale federale chiedendo all'Argentina di rispettare i propri obblighi legali nei confronti della Corte Penale Internazionale (CPI) e di arrestare il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu qualora entrasse nel Paese.

Parlando ai giornalisti in Argentina lunedì, annunciando la presentazione della sua petizione formale a un tribunale federale, Pérez ha affermato che l'Argentina deve rispettare il diritto internazionale e applicare le sentenze della CPI che accusano Netanyahu di genocidio e crimini di guerra a Gaza. "Se viene qui, invitato dal Presidente [Javier] Milei, logicamente (Netanyahu) troverà resistenza. E speriamo che non venga nel Paese", ha dichiarato Pérez.

Ha ricordato al governo che l'Argentina riconosce la giurisdizione della CPI e pertanto non può ignorarne le decisioni. Secondo Pérez, le azioni militari di "Israele" a Gaza hanno deliberatamente preso di mira i civili e hanno causato la morte di circa 20.000 bambini, rendendo innegabile la necessità di accertare le responsabilità.

Pérez ha anche criticato l'amministrazione Milei per il suo rifiuto di eseguire qualsiasi ordine di arresto contro Netanyahu, definendo tale posizione un tradimento dei principi democratici. "La posizione della Corte è inequivocabile", ha affermato, aggiungendo che il rifiuto del presidente "è un segnale negativo per la democrazia" e mette in luce il crescente allineamento dell'Argentina con Israele e gli Stati Uniti.

Figura venerata nel movimento per i diritti umani in America Latina, Pérez ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1980 per la sua opposizione non violenta alla dittatura militare argentina, durante la quale fu imprigionato e torturato. Il suo ultimo intervento sottolinea il suo impegno di una vita per la giustizia e l'opposizione alla repressione statale.

Secondo quanto riferito, Netanyahu aveva programmato di visitare l'Argentina dopo un viaggio negli Stati Uniti, ma funzionari israeliani hanno successivamente dichiarato che la visita è stata annullata "per motivi tecnici". Il tour programmato coincideva con un periodo di intensificazione della cooperazione diplomatica e militare tra Tel Aviv e Buenos Aires sotto la presidenza di Milei, che ha recentemente ricevuto il premio B'nai B'rith per il suo "incrollabile impegno nei confronti di Israele".

Pérez ha accusato Washington di perpetuare la guerra di Gaza bloccando le iniziative di pace alle Nazioni Unite, affermando: "Gli Stati Uniti sostengono Israele, nonostante il veto all'ONU". Ha descritto la politica statunitense come il più grande ostacolo alla pace, osservando che il sostegno degli Stati Uniti consente a "Israele" di continuare a sfidare il diritto internazionale.

Ha inoltre condannato i tentativi di lunga data di Israele di impedire la creazione di uno Stato palestinese, incolpando potenti alleati di averne permesso l'aggressione. Pérez ha sostenuto che l'ONU non è riuscita a svolgere il suo mandato, affermando: "L'ONU deve essere riformata e democratizzata. Noi, i popoli del mondo, vogliamo la pace. Eppure, vediamo la situazione attuale. È estremamente pericolosa".

Il premio Nobel ha anche sottolineato che un numero significativo di ebrei argentini si oppone all'attacco di "Israele" a Gaza. Ha citato l'attore Norman Briski, che ha dovuto affrontare reazioni antisemite dopo aver denunciato le azioni di "Israele", come prova delle diverse voci ebraiche che rifiutano i crimini di guerra. Pérez ha sottolineato la continua cooperazione tra attivisti ebrei e filo-palestinesi attraverso la campagna "Not in Our Name", che promuove la risoluzione pacifica e la solidarietà.

Nel suo intervento, Pérez ha elogiato le iniziative globali della società civile come la Global Sumud Flotilla, che mira a rompere il blocco imposto da "Israele" a Gaza e a fornire aiuti umanitari. Chiedendo la fine immediata dell'attacco, ha dichiarato: "Israele deve fermare questo genocidio, che continua a commettere ogni giorno, bombardando ospedali, scuole e distruggendo la vita di un popolo. Questo è davvero molto, molto grave, e l'umanità deve aiutare".

"Da un lato, i paesi europei parlano di volere la pace, ma continuano ad aiutare Israele. L'ONU è messa a tacere. Gli Stati Uniti continuano a fare pressioni per far sparire il popolo palestinese."

Con il suo ricorso legale, Pérez chiede all'Argentina di scegliere la giustizia anziché le alleanze politiche e di schierarsi dalla parte delle vittime di Gaza piuttosto che da quella di chi le combatte.

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