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Flotilla: attivista vittima di sostanze chimiche tossiche
di Leandro Leggeri
Il giornalista e attivista pro-Palestina Ayman Al-Bubhiri è stato costretto ad abbandonare la Global Sumud Flotilla, l’iniziativa internazionale che tenta di rompere l’assedio imposto a Gaza.
Secondo fonti giornalistiche tunisine e numerose testimonianze diffuse sui social, Al-Bubhiri è stato trasferito d’urgenza in un ospedale in Grecia dopo aver accusato gravi problemi respiratori. Le analisi avrebbero confermato la presenza di sostanze chimiche tossiche nei polmoni, in seguito all’uso di ordigni lanciati da droni contro le imbarcazioni della flotilla.
Non si tratta di un episodio isolato: diversi attivisti a bordo hanno denunciato l’impiego di sostanze corrosive e fumi neri dall’odore di zolfo, mentre navi e equipaggi continuano a subire intimidazioni nel tentativo di fermare la missione umanitaria.
La Global Sumud Flotilla, partita con l’obiettivo di portare aiuti e solidarietà al popolo palestinese, sta affrontando un percorso sempre più pericoloso, ma i volontari ribadiscono la loro determinazione a sfidare il blocco navale israeliano e a denunciare le violazioni dei diritti umani.
La vicenda di Ayman Al-Bubhiri mette in luce ancora una volta il prezzo pagato da chi prova a documentare e rompere l’isolamento di Gaza.
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