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Storico ebreo Shlaim: palestinesi hanno diritto a resistere
di Leandro Leggeri
Lo storico ebreo-iracheno Avi Shlaim, professore emerito all’Università di Oxford e tra i più noti “nuovi storici” israeliani, ha rilasciato un’intervista a Haaretz che sta facendo discutere.
Shlaim ha denunciato senza mezzi termini la politica di Israele verso i palestinesi, definendo il blocco di Gaza e l’uso della fame come arma di guerra un vero e proprio genocidio. “Se non è genocidio questo, non so cosa lo sia”, ha affermato, ricordando come oggi i palestinesi siano “vittime indifese” esattamente come gli ebrei lo furono sotto la Germania nazista.
Secondo Shlaim, i palestinesi hanno pieno diritto a resistere all’occupazione, anche con le armi, e Hamas rappresenta una componente legittima e imprescindibile della società palestinese. Ha criticato inoltre la narrazione sionista, che per decenni ha nascosto le responsabilità storiche di Israele: dalla pulizia etnica del 1948, alla conquista dei territori nel 1967, fino all’attuale regime di apartheid e supremazia ebraica.
Il professore ha anche puntato il dito contro l’intera società israeliana, accusandola di essere corresponsabile dei crimini di guerra e del razzismo ormai sdoganato pubblicamente dai vertici politici.
“Israele non vuole moderati, li elimina. Così non fa altro che preparare la strada a forze ancora più radicali”, ha concluso.
Una voce autorevole, quella di Shlaim, che smonta dall’interno la propaganda ufficiale e conferma: la resistenza palestinese non può essere cancellata, né ignorata.
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