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Flotilla: frantumare il movimento, usando ogni mezzo
di Roberto Prinzi
Le parole di Mattarella ieri sono state chiare, il loro fine politico è privo di alcuna ambiguità: con un paternalismo rivoltante, il presidente ha provato a diluire la forza incredibile che la Flotilla sta portando avanti da mesi. E che fa tanta paura a Israele e ai suoi tanti sostenitori tra i media mainistream e le lobby sioniste politiche. Una paura che lo si percepisce ogni ora che passa, ogni ora in cui le acque di Gaza si avvicinano alle imbarcazioni.
Qualcuno potrebbe dire che questa affermazione è sbagliata: i giornali parlano della Flotilla, dedicano tempo, fanno dirette e collegamenti. Il problema è come ne parlano. Chi intervistano.
Il problema è che ora che Gaza si avvicina, ora cominciano i veri problemi: rompere l'assedio di Gaza dal basso sarebbe un messaggio politico troppo importante per tutti i potenti del mondo. E nel caso contrario, l'uccisione di qualche attivista - Israele è disposto a tutto e fa tutto - sarebbe un grave colpo per i liberal sionisti. Forse la morte definitiva per l'immagine d'Israele. Perché un bianco vale più di 70.000 olivastri. Per di più musulmani.
Ecco allora che bisogna prevenire. Bisogna far partire la "mediazione". Spegnere i fuochi. Ecco che Mattarella scende in campo. Ecco che compare Cipro. Depistare. Usare facce pulite: siccome siamo in Italia mettiamoci qualche bravo prete.
Mattarella parla ora non perché gli attivisti sono stati colpiti qualche giorno fa dai droni o perché Meloni dice cose disgustose (addirittura il suo discorso è stato letto in chiave anti-Meloni quando invece persegue lo stesso fine!). Tel Aviv parla in questi termini da mesi di questa missione.
Da mesi non passa un giorno che non si sente qualche ministro israeliano dire cose orribili. Mattarella ha sempre taciuto a riguardo. Ma ora basta, ora doveva parlare prima che un gruppo di decine di attivisti sostenuti da milioni di persone in Europa e nel mondo possano scrivere la storia.
Deve partire la trattativa. Spegnere ogni fuoco di giustizia sociale: che impatto avrebbe per i cittadini vedere la bandiera palestinese arrivare sulle spiagge di Gaza nel territorio lunare che la Striscia è diventata per colpa d'Israele? Che impatto avrebbe l'immagine di attivisti e gazawi abbracciati in un raro momento di fraternità laddove ciò che propongono i governi occidentali è solo morte, dolore, guerra? No, deve essere assolutamente imbastita la trattativa.
La "mediazione" è la trasformazione della missione per rompere l'embargo marittimo imposto da Israele sulla Striscia in una semplice consegna di pacchi. Tipo Caritas. Ma sia chiaro, non in territorio assediato palestinese. Un tentativo per cui negli anni tanti attiviste e attivisti internazionali si sono spesi (e sono stati anche uccisi). Ma allora erano disprezzati perché nell'immaginario era un'azione di "attivisti dei centri sociali che si facevano le canne" (cit. Formigli qualche settimana fa a Piazza Pulita).
Mattarella sa bene che con due pacchi di ceci non si può fermare una carestia. Non si può portare assistenza sanitaria con tre tachipirine. Gli aiuti delle piccole imbarcazioni sono un simbolo. La storia e la politica si nutrono di simboli e possono essere una scintilla. Mattarella avrebbe potuto pronunciare ieri - caspita Sergio ormai lo dicono tutti - "genocidio". Non l'ha fatto. Ha detto che è una missione "di valore" distorcendo volutamente il messaggio che lanciano da mesi - da anni - gli attivisti della Flottila: prima che umanitario è messaggio politico.
Da buon stile italiano, non ha osato condannare Israele su nulla, ha tentato di stare con gli uni senza far arrabbiare troppo gli altri. Certo, in questi mesi ha fatto qualche critica a Tel Aviv perché ha ecceduto un po' nella risposta. Ma mai spingersi oltre.
L'amico del criminale Herzog - il suo pari israeliano che firma bombe e che sposa in pieno il governo israeliano - avrebbe potuto dire ieri per esempio semplicemente che le acque sono internazionali e non israeliane. Attenersi al diritto internazionale, insomma. Non l'ha fatto. Le sue parole - che rispecchiano perfettamente la visione del PD e di Sinistra Italiana - sono pericolosi tentativi di rompere, frantumare la missione, di frenare il movimento in una fase così complessa e altamente tesa perché Israele non scherza.
Le sue parole, pronunciate nelle ore in cui più o meno Netanyahu faceva la sua pagliacciata a New York, non a caso sono ricamate dai nostri sinceri liberal, i Mentana varia, che non hanno affatto a cuore la causa palestinese e che, senza alcuna vergogna, negano ancora addirittura che stia avvenendo un "genocidio".
Insomma bravi voi della Flottila. Ora però fatevi da parte. Andate a Cipro e non rompete le palle. Chiudiamo questa storia subito. Ci penserà poi Israele a dare le vostre cose. Non a caso Tel Aviv propone un suo porto: ha fiutato che la "mediazione" può farla passare addirittura per benefattore. Grazie Sergio per l'assist. Perché se questo dovesse effettivamente accadere Tel Aviv potrà dire: basta rispettare la legge e le "acque israeliane"!
Questo vuole Mattarella. Questo vogliono tutti coloro che della Palestina, al di là di qualche slogan stupido "due popoli due stati" irreali, non hanno alcun interesse. Perché finiscano pure i massacri - li chiamano solo così - che a noi civilizzati quello schifo ci fa venire un po' i sensi di colpa. Poi però chi se ne importa di come vadano le cose. Buttiamola in caciara: "Due popoli, due stati!", "Riprendiamo Oslo". Sperando che la Palestina scompaia del tutto e così non avremo più problemi.
Ma Matterella e tutti coloro che lo applaudono fanno il loro gioco politico. Fortunatamente, a differenza di quanto scrive Open Repubblica e Corriera, le parole di Mattarella contano zero per la maggior parte di attivisti che, basta leggere quelli internazionali, sono sempre più determinati a raggiungere l'obiettivo. Del resto non scoprono ora quanto sia barbaro Israele.
Se però si legge la nostra stampa il movimento sarebbe ormai diviso internamente. Ci stanno provando da giorni i nostri giornali e tg. Prima con una giornalista della Stampa "cacciata". Poi con l'attivista omofobo. Bisogna frantumare questo movimento, santo Cielo, usiamo ogni mezzo.
Resta da capire perché, di fronte al messaggio politico chiaro lanciato ieri da Mattarella, sono partiti a tessere le sue lodi molti a sinistra. Il Manifesto con due ben articoli ha esaltato le sue dichiarazioni. Siamo ridotti così male in Italia che non sappiamo capire delle dichiarazioni e contestualizzarle? I nostri commentatori sono veramente così scarsi ? Veramente sono così intellettualmente disonesti al punto da non riportare ciò che è chiaro? E tutto per cosa?
Ancora inseguire il PD e la sua inutile stampella di Sinistra Italiana che ha partecipato ad affossare questo Paese? Abbiamo centinaia di attiviste e attivisti di primo piano in questo Paese slegati al teatrino della politica istituzionale che guarda caso è contato zero il 22 settembre. Abbiamo una enorme distesa di grano. Perché guardare ancora a ciò che è marcio?
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