Flotilla: non è vero che tutti gli italiani hanno rinunciato
di Paola Di Caterino

Propaganda Live: Ivan Grozny: "La componente italiana ha deciso di scendere dalle navi"

Titolo del programma di Diego Bianchi in stile Open di Mentana. Riportare l'opinione di una persona qualsiasi e sbatterla nel titolo di una prima pagina ad insinuare, infangare, indebolire.

Anche fossero venuti meno tre quarti dall'equipaggio italiano (e non è vero), nessun amico della causa palestinese, nessun umano soltanto appena empatico, si sarebbe precipitato a fare del paternalismo immorale alludendo a codardia o superficialità dilettantesca.

Non occorre dilungarsi, mi auguro, sul fatto che chiunque ha diritto, dopo giorni di navigazione in condizioni critiche e su barche di piccole dimensioni scarsamente equipaggiate, a fermarsi, specie dopo l'allarme intimidatorio del capo dello stato Mattarella.

Il quale ha di fatto confermato che il cittadino italiano è paragonabile ad un apolide. Si muove nel mondo a proprio rischio e pericolo.

Quanto a Diego Bianchi è l'emblema dell'ipocrisia piddina più squallida e meschina ma attrattiva per la media borghesia distratta. E costoro sono i peggiori, renziani appena camuffati.

Il mondo mai come oggi è diviso esattamente a metà, e questa gente grigia non trova di fatto più una collocazione, dunque va spostata senza dubbio tra il nero, tra i fiancheggiatori.

Per sopravvivenza. Perché o sei umano o non lo sei.

Viva la Flotilla, viva chi cerca di orientarsi in un mondo senza più coordinate fisse, viva chi prova ad essere parte dell'umanità che ancora resiste, anche se poi si lascia intimidire.

Sarà sempre mille volte sopra questo vergognoso collaborazionismo vigliacco.

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