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26 settembre 2025
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Flotilla: Mattarella parla di prudenza mentre genocidio continua
di Giovanni Barbera

L’appello del Presidente Mattarella alla Flotilla perché accetti la mediazione del Patriarcato Latino di Gerusalemme è sconcertante. È l’ennesima conferma della subalternità delle istituzioni italiane ai diktat di Israele.

Invece di denunciare il genocidio in corso a Gaza e l’illegalità di un blocco navale criminale, Mattarella si preoccupa – con toni paternalistici e fuori luogo – di invitare gli attivisti a seguire una mediazione che contraddice gli obiettivi umanitari e politici della spedizione: rompere un assedio illegale imposto con la complicità dei governi occidentali.

A far paura della Flotilla è la sua autonomia e la capacità di colpire l’immaginario collettivo. Disturba chi agisce senza chiedere permesso, chi rompe il silenzio e sfida l’ipocrisia di un Occidente che si riempie la bocca di democrazia e diritti umani, mentre si rende complice di una barbarie sotto gli occhi di tutti.

Il governo Meloni recita lo stesso copione: silenzioso, obbediente, subalterno. L’Italia piega la schiena, copre massacri, rivendica una neutralità che è solo complicità e continua a inviare armi come se nulla stesse accadendo. Da Roma, invece di condannare i crimini di guerra, arrivano prediche a chi – pacificamente – sfida il blocco israeliano.

La verità è che Mattarella e il governo inchiodano il nostro Paese a una vergognosa politica estera di guerra e sudditanza: obbedienza cieca a Washington, Tel Aviv e alla NATO. E intanto, a Gaza, si consuma un genocidio.

Noi non ci stiamo. La Flotilla non ha bisogno delle prediche del Quirinale né dei sermoni governativi: ha dalla sua la forza della verità e della solidarietà.

Se Israele attaccherà la Flotilla, come già accaduto in passato, il Paese si fermerà. Non sarà solo protesta: sarà una risposta politica e popolare contro la complicità istituzionale, contro il genocidio, contro l’ipocrisia. E chi oggi tace, domani dovrà renderne conto.

(NDR: la Global Sumud Flotilla - per bocca di Maria Elena Delia - ha rsposto negativamente alla richiesta di Mattarella ed ha rifiutato di lasciare gli aiuti a Cipro perché vengano distribuiti da Patriarcato di Gerusalemme e governo italiano, decidendo invece di proseguire il viaggio verso Gaza.) VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


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