Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
25 settembre 2025
tutti gli speciali

Meloni usa la scusa di Hamas
di Elisa Fontana

Non si è Meloni per caso.

Le piazze stracolme di lunedì, gli attacchi alla Flotilla in acque internazionali, l’occupazione di Montecitorio da parte dell’opposizione che chiede adeguate protezioni alla Flotilla hanno convinto Crosetto a mandare una nostra fregata “per garantire assistenza ai cittadini italiani presenti nella Flotilla” (con quali regole d’ingaggio non sappiamo ancora).

Il ministro ha sottolineato che ha preso la decisione sentendosi con Meloni, ma poteva evitarsi la precisazione perché tutti sanno che al governo, anche solo per spostare una sedia, deve essere coinvolta la presidente.

E, dunque, il terreno comincia a farsi scivoloso per Giorgina che mentre in Italia si riempivano le piazze per dire basta al genocidio di Gaza, mandava all’ONU a parlare il pimpantissimo ministro Tajani, per arrivare solo dopo e non parlare e non intervenire a nessun incontro con Macron e Starmer che avevano appena riconosciuto lo Stato di Palestina.

Rimaneva ferma nella inutilità del riconoscimento della Palestina e, però, cominciava a prendere atto che nella UE “pesante” sono rimasti solo lei e Merz su questa posizione scomoda, sterile e ipocrita (ipocrita solo per noi, Merz ha detto chiaramente che Israele sta facendo il lavoro sporco per noi).

Meloni sente a naso che la sua politica di sottomissione agli amici Bibi e Donald la sta portando ad un isolamento che rende davvero difficile a lei e alla sorella Arianna il propagandare quell’Italia che è tornata all’onor del mondo, rispettata da tutti grazie alla nostra presidente.

E allora ecco qui la mossa del cavallo, che però come tutte le mosse dettate dalla terra che comincia a mancare sotto i piedi, rischia di trasformarsi nella mossa dell’asino.

All’uscita dall’ONU si è fermata a parlare con i giornalisti, quelli che normalmente ignora oltremodo infastidita, per comunicare che, appena tornata in Italia, ha deciso di presentare una mozione parlamentare per il sì al riconoscimento dello Stato di Palestina subordinato a due condizioni: la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani e l’esclusione di Hamas dal futuro governo di Gaza.

La traduzione in italiano corrente e accessibile a tutti ci dice che Bibi e Donald non verranno minimamente disturbati nei loro piani genocidari e immobiliari e questo tranquillizza USA e Israele in quanto all’obbedienza italiana, ma lo scopo principale di questa indecenza politica è quello di poter dire alle opposizioni, che solo in caso di impazzimento potrebbero votare una tale ipocrisia, che sono fiancheggiatori di Hamas.

E, infatti, interviene subito Fazzolari a toglierci ogni dubbio: “Ora l’auspicio è che non ci sia alcuna ambiguità su Hamas e che il Parlamento voti compatto la mozione della maggioranza”.

Quindi prepariamoci tutti. Dopo la sinistra partito dell’odio, della violenza, delle BR adesso avremo la sinistra partito di Hamas, fiancheggiatrice di terroristi e vaso di tutte le nefandezze perpetrate a Gaza.

Forse, però, Meloni con il suo fine olfatto non ha capito che, impercettibilmente, l’aria sta cambiando e quando vivi politicamente solo di propaganda, rischi di morire politicamente di sola propaganda. Sarebbe meglio il silenzio, ma ovviamente non può permetterselo e il sentiero si fa sempre più stretto.

Fortuna che ha al fianco come ministro degli esteri un cavallo di razza come Antonio Tajani. La cosa dovrebbe rincuorarla assai.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale