Nessuna equidistanza di fronte al genocidio
di Roberto Preve

Il rifiuto del governo di riconoscere lo Stato Palestinese è una vergogna nazionale. Porta il nostro paese mediterraneo e storicamente aperto agli arabi sulle stesse posizioni di stati ricattabili come la Germania o semi-colonie degli Stati Uniti come il Paraguay.

Di fronte a questa situazione indecente che si prolunga dai tempi del governo Renzi, autore di trucchi parlamentari per evitare il riconoscimento, le manifestazioni sono non solo opportune ma necessarie.

Che i manifestanti possano compiere errori o mancare opportunità politiche o ridurre tutto alla dicotomia destra e sinistra non ha alcun rilievo.

La Meloni che accusa di voler mettere in difficoltà il suo governo una iniziativa internazionale come quella della flottiglia dimostra il classico provincialismo italiano oltre che i suoi limiti politici.

Non occorre andare nei centri sociali per trovare solidarietà per la Palestina: Papa Bergoglio ha passato i suoi ultimi giorni al telefono con Gaza e il Cardinale Pizzaballa è ancora lì.

La condotta di Israele è inaccettabile e deve portare a posizioni politiche non ambigue di condanna. Non esiste neutralità nei confronti di un genocidio o di un eccidio. Non esiste l'equidistanza.

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