Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
24 settembre 2025
tutti gli speciali

A scuola vietato parlare di Gaza
di Cassiopea

Come tutti sanno educare è un atto sovversivo.

Lo è nel senso più profondo e necessario del termine: non perché destabilizzi l’ordine, ma perché lo interroghi. Perché osa sollevare domande che scuotono le certezze, che incrinano il pensiero unico, che disturbano l’indifferenza.

Educare significa formare menti libere, non allineate, capaci di pensare criticamente e di agire eticamente. In un mondo dove dominano disuguaglianze, guerre, disastri ambientali e propaganda sistemica, questo è, inevitabilmente, un atto politico. Non partitico, (ovviamente) ma profondamente civico-politico.

Nei giorni in cui la Global Sumud Flotilla è ancora una volta sotto attacco. Nei giorni in cui questa manciata di barche a vela guidate da civili, che portano al popolo palestinese solo cibo, medicinali e quel che resta della dignità umana, è vista come una minaccia dal potente esercito israeliano; nei giorni in cui perfino quel fascistone guerrafondaio del Ministro Crosetto autorizza l’intervento immediato della fregata multiruolo Fasan della Marina militare per garantire assistenza ai cittadini italiani presenti sulla Flotilla: suona davvero fuori dal tempo che l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio mandi una circolare proprio per impedire il dibattito nelle scuole e negli organi collegiali, sullo sterminio in corso a Gaza e sulla Palestina.

l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ha inviato ai Dirigenti scolastici una comunicazione contrassegnata dalla dicitura “RISERVATO”. Nella comunicazione si afferma: "La rilevanza degli eventi geopolitici in corso è una tematica su cui si invitano le SS.LL. a garantire la massima serenità nell’organizzazione di occasioni di confronto e di dibattito nell’ambito delle occasioni didattiche".

"Tanto premesso, è necessario sottolineare l’esigenza di assicurare le specificità dei luoghi e dei momenti della vita scolastica, quali le riunioni degli organi collegiali, che devono essere esclusivamente finalizzate alla trattazione delle tematiche relative al buon funzionamento dell’istituzione scolastica e sottratte a qualunque altra finalità".

La nuova comunicazione del MIM appare dunque come una reazione difensiva, un tentativo di chiudere gli spazi di libertà che la scuola, pur tra mille difficoltà, ancora riesce a preservare. L’aspetto più significativo – e inquietante – è la modalità con cui il messaggio è stato trasmesso.

Non una circolare pubblica che poteva essere discussa, ma una documento riservato, indirizzato esclusivamente ai Dirigenti scolastici. Perché? La risposta è evidente, il Ministero teme il dissenso, consapevole che gran parte del personale scolastico, così come una larga fetta della società civile, non accetterebbe passivamente un’imposizione che limita la libertà di parola e di pensiero.

Il melonismo e gli zelanti meloniani vietano perfino di parlare di Gaza a scuola. La comunità educante della scuola non può, ne deve, restare indifferente al grave tentativo di repressione contro la libertà di pensiero dei docenti. Il melonismo prossimo venturo.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale