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Docente contestato a Pisa: un diritto dei giovani
di Santina Sconza
Esimio professore, i giovani hanno diritto di contestare.
I giovani sono passionari, amano la giustizia, combattono per i più deboli, hanno bisogno di essere ascoltati e guidati nel loro futuro.
Anche noi negli anni settanta occupavamo le università, portavamo all'interno i problemi della società e lottavamo contro le guerre: quella in Vietnam, contro i carrarmati in Ungheria e Praga.
Spesso c'erano degli scontri fra studenti di idee opposte o con i docenti, ma la maggior parte dei professori dialogava con noi e la dialettica ci faceva crescere.
Uno di questi grandi professori era Aldo Moro che aveva un'attenzione particolare per gli studenti e per noi giovani.
Cercava di non mancare mai alle lezioni e alla fine si intratteneva con i suoi studenti in aula o in corridoio per più di un’ora.
Erano conversazioni private in cui gli studenti gli chiedevano di tutto. Dalle questioni personali sul loro futuro, a come si dovevano comportare in una determinata occasione. Erano consigli che chiedevano.
Moro rispondeva a tutti, ma soprattutto voleva avere da loro il polso della situazione: cosa pensavano i giovani, come reagivano a determinate situazioni sociali e politiche; era molto interessato ai ragazzi, ai loro pensieri e alle loro opinioni. Credeva nelle giovani generazioni e faceva in modo di essere coinvolto nel loro processo di crescita.
Ma non solo. Moro frequentava i giovani anche fuori dall’università. Sempre tramite i suoi studenti andava alle assemblee, organizzava per loro gite istruttive rispetto al corso di lezioni che teneva.
Sandro Pertini, partigiano che non si piegò mai al fascismo, giovane studente fu carcerato per essersi opposto al regime.
Voglio semplicemente ricordare questo episodio del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, era il 1980, si era recato a Urbino per confrontarsi con alcuni studenti universitari.
A un certo punto, un ragazzo lo contestò per le sue prese di posizione, Pertini non si scompose e non si arrabbiò, lui ricordava benissimo che per aver contestato il fascismo finì in carcere.
Prese la parola e ribadì il suo punto di vista.
E poi fece la cosa più straordinaria di tutte: difese il diritto di quel ragazzo a contestarlo. Ricordandogli che potersi alzare al cospetto del Presidente della Repubblica, criticarlo, contestarlo è libertà, conquistata grazie al sacrificio e al sangue dei partigiani:
"Per la libertà ci ho consumato 15 anni di giovinezza in galera. Tu la giovinezza te la stai godendo, protesti, ma la giovinezza te la stai godendo.
E se oggi hai il diritto di alzarti, di fare le tue obiezioni, di protestare innanzi al Presidente della Repubblica che ti ascolta con tanta fraternità lo devi anche a questi uomini con i capelli bianchi che si sono battuti per la tua libertà e per la libertà di tutti i giovani".
Anche l'insegnamento di Socrate è incentrato sul suo metodo maieutico, che non consiste nel trasmettere informazioni, ma nel far "partorire" la conoscenza dall'interlocutore stesso attraverso un continuo dialogo e un processo di domande e risposte.
Egli si definiva un'ostetrica di idee, poiché il suo scopo era quello di stimolare la riflessione e la ricerca personale, portando gli allievi a scoprire la verità e la virtù da soli, riconoscendo la propria ignoranza come punto di partenza per la vera saggezza.
Se noi vogliamo che i giovani siano i garanti e i difensori della libertà, della democrazia e della costituzione non dobbiamo chiudere le porte ma dialogare con loro, affinché possano discernere il bene dal male, dibattendo e ragionando non subendo nazioni astratte.
Lei professore ha chiuso la porta della sua aula a degli studenti che sono contrari al genocidio di un popolo inerme, mettere gli studenti l'uno contro l'altro non ha fatto altro che abusare del suo potere.
Che peccato lei insegna diritto costituzionale comparato, ha perso l'occasione di poter fare una lezione basandosi sui fatti reali che stanno accadendo e non su astratti teorie, pensi che successo, gli studenti avrebbero studiato la sua disciplina con più passione.
 
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