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19 settembre 2025
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Grande è la confusione sotto il cielo
di Francesco Dall'Aglio

Qualche considerazione veloce sulle cose più rilevanti successe negli ultimi due giorni - rilevanti secondo me, ovviamente.

Come era facile immaginare, i danni alla famosa casetta polacca non potevano essere opera di un drone da osservazione che è costruito con materiali leggerissimi. Le autorità polacche hanno ammesso che si è trattato invece di un missile aria-aria lanciato da uno degli F-16 che si sono alzati in volo per intercettare i droni.

Queste sono cose molto comuni e accadono ogni volta che si prova a intercettare qualcosa che vola con qualche altra cosa che vola. Accade molto spesso, ad esempio, in Ucraina e in Russia (più in Ucraina che in Russia, perché l'Ucraina riceve molti più droni e missili di quanti non ne riceva la Russia), con conseguenze a volte molto più gravi, perché almeno nel caso polacco i sistemi di disinnesco del missile, che entrano in azione quando il bersaglio viene mancato proprio per evitare conseguenze indesiderate, hanno funzionato. Poiché la Polonia non è in guerra, e la sua stampa è di conseguenza più libera, l'incidente è stato ammesso e non presentato come opera del nemico - anche se all'inizio ci hanno provato.

Karol Nawrocki, il Presidente della Polonia, ha detto in un'intervista al canale francese LCI che la Polonia è interessata a far parte del NATO Nuclear Sharing Program e si aspetta che la Francia sostenga la sua richiesta di "ospitare" testate nucleari sul suo territorio - testate nucleari che, avendolo detto in Francia e aspettandosi sostegno francese, pare logico immaginare debbano essere francesi.

Da parte della Francia non c'è stata alcuna riposta, né positiva né negativa, ma non è certo che la fuga in avanti di Nawrocki sia stata accolta bene (poi bisognerà vedere come la accoglierebbero gli altri paesi NATO, Germania in primis, ma questo è un altro discorso). Ad ogni modo questa non è la prima volta che la leadership polacca fa proposte del genere. Dal 2022 l'ha fatto almeno una volta l'anno: Duda nel 2022, Morawiecki nel 2023, ancora Duda nel 2024 e appunto Nawrocki nel 2025 - e se vi ricordate, sempre quest'anno, qualche mese fa, Tusk aveva parlato dell'opportunità di "allargare" l'ombrello nucleare, sempre francese, anche alla Polonia. Anche in quel caso, nessuna reazione.

La notizia più interessante, ad ogni modo (sempre secondo me, sia chiaro), non riguarda la Polonia. Arabia Saudita e Pakistan hanno firmato ieri un patto di "mutua difesa strategica" che prevede che ogni aggressione contro uno dei due contraenti sia considerata un'aggressione a entrambi.

Il tutto esattamente una settimana dopo l'attacco israeliano in Qatar, avvenuto con l'ovvia compiacenza statunitense, ovvero del principale garante della sicurezza degli stati del Golfo - sicurezza che, evidentemente, può essere messa in pausa in qualunque momento. La notizia è sgradita all'India, naturalmente, altrettanto naturalmente all'Iran e anche agli Houthi (se mai decidessero di attaccare nuovamente l'Arabia Saudita, cosa che non farebbero a meno di non essere attaccati prima, il che esimerebbe il Pakistan dal fornire assistenza, quindi non gli cambia molto): ma è sgradita anche a Israele e agli USA, mentre la Turchia potrebbe esserne contenta visti gli ottimi rapporti col Pakistan e i rapporti in via di miglioramento con l'Arabia.

Insomma, diventa tutto più volatile e complesso. Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente, diceva il Grande Timoniere.


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