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Ravenna: portuali e autorità locali fermano esplosivi diretti in Israele
di Vitoria Sobral
I lavoratori portuali di Ravenna sono riusciti a bloccare due container carichi di materiale esplosivo diretti in Israele, ad Haifa.
Infatti, grazie alla loro segnalazione, Comune di Ravenna, Provincia e Regione Emilia-Romagna, come azionisti dell'azienda portuale hanno chiesto formalmente spiegazioni all'azienda, che ha risposto di non aver dato l'autorizzazione all'ingresso del carico. Il camion con i due container è poi ripartito.
I portuali ravennati aderenti all'Unione sindacale di base dicono di non volere "complicità col genocidio in Palestina" e sabato 20 settembre dalle ore 16.00 saranno ad una assemblea alla Darsena (dietro la stazione FS).
L'incontro è stato programmato in preparazione dello sciopero generale indetto per lunedì 22 settembre contro il genocidio a Gaza, per la Palestina libera, per difendere la Flotilla, contro l’economia di guerra e per decidere come bloccare tutto.
Se fermano la Flotilla, dicono, "impediscono di consegnare gli aiuti alla popolazione palestinese o, peggio ancora, aggrediscono gli equipaggi e gli attivisti che sono sulle imbarcazioni bisogna fermare tutto. Bisogna bloccare i commerci con Israele, fermare i porti, entrare in sciopero per rompere l’assedio."
"Questo è il messaggio che è partito dai portuali di Genova e che sta attraversando il Paese e corre veloce per i porti di tutto il Mediterraneo. Sosteniamo la Global Sumud Flotilla, difendiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono su quelle barche, fermiamo il massacro."
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