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Cortocircuito a Bruxelles
di Elisa Fontana
Israele sta comodamente portando a termine il genocidio a Gaza e l’Europa continua miseramente a balbettare. A Bruxelles si stanno esaminando le sanzioni proposte contro Israele che, ne converrete, è roba da levar loro la pelle: sospendere le concessioni commerciali, imporre sanzioni ai ministri estremisti e ai coloni violenti.
Ora, mentre trovare i ministri estremisti è cosa abbastanza semplice perché basta avere in mano una foto del governo Netanyhau al completo (troppo comodo indicare solo Ben Gvir o Smotrich, perché ci sono dentro tutti, tutti complici e fiancheggiatori), con i coloni più violenti che si fa?
Istituiamo un’anagrafe all’uopo? E come classifichiamo la violenza? In base al numero di palestinesi ammazzati? In base alle case distrutte? In base alle terre rubate? Converrete che gli interrogativi sono pesanti e necessitano almeno di una apposita commissione che studi il da farsi, mentre Israele finisce lo sporco lavoro per noi, come ha graziosamente ricordato il cancelliere Merz tempo fa.
La splendida Kaja Kallas, “ministro degli esteri” della UE, ha dichiarato, con ciglio fermo e aria compunta, che "sospendere le concessioni commerciali e imporre sanzioni ai ministri estremisti e ai coloni violenti invierà un chiaro segnale che l'Ue chiede la fine di questa guerra", perché, al netto della ridicolaggine delle sanzioni proposte, parlare di genocidio pareva brutto, hai visto mai che Israele se ne dispiaccia?
Ma al di là della risibilità delle “sanzioni”, non vale nemmeno sprecare tempo a parlarne perché al momento la parte più significativa, cioè la sospensione dell’accordo di associazione con Israele, è bloccata da Germania e Italia, cui si sono accodati Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria e Austria, creando così un blocco che fa mancare la maggioranza qualificata occorrente per approvare il provvedimento. Ma i paesi trainanti sono la Germania innanzitutto e poi a sostegno l’Italia.
E’ ovvio, come sottolineano a Bruxelles, che tutto dipende dalla Germania, perché votare a favore delle sanzioni sarebbe un segnale forte per Israele. Segnale di cui, aggiungo io che sono malfidata, Israele si farebbe coriandoli e baffi a tortiglione, vista la profonda e annosa complicità con gli USA che li sosterranno fino alla fine, ma che almeno avrebbe il merito di parlare chiaramente.
Alcuni commentatori spiegano la posizione tedesca come un prezzo da pagare al loro complesso storico per essere stati gli aguzzini di sei milioni di ebrei nei campi di concentramento. A me onestamente sembra che dopo aver fatto un giro a 360° si sono ritrovati comunque a fianco di altri aguzzini.
Ma mentre per i tedeschi possiamo discutere su cosa li porti a sostenere l’insostenibile, per l’Italia la risposta è facilissima: l’obbedienza all’amico Donald deve essere pronta, cieca e assoluta, come da specialità della casa. Con una differenza non trascurabile: mentre Merz ha sospeso da agosto le forniture di armi a Israele, noi continuiamo come niente fosse.
In tutto ciò non possiamo negare alla nostra presidenterrima una volta tanto il dono della coerenza. Fin dal principio Giorgina è stata tetragona sul sostegno ad Israele, opponendosi a qualsiasi iniziativa potesse andare contro l’amico Bibi e, dunque, contro l’amico Donald, come ad esempio il voto contrario alla sospensione della partecipazione israeliana al programma di ricerca europeo Horizon Europe, non più tardi di un mese fa.
E, dunque, alla fine di tutti i discorsi, Israele e USA porteranno a termine i loro piani, l’Europa continuerà a balbettare senza nessuna significanza e spessore politico e i palestinesi potranno continuare a morire sull’altare delle nostre sacre democrazie. Poi quando i libri di storia chiederanno conto di un genocidio perpetrato nella complicità di tutti, manderemo Kaja Kallas a spiegare come è perché non c’era la maggioranza qualificata o l’unanimità. Faremo un figurone, vedrete.
Dimenticavo: avete già prenotato il vostro soggiorno a Gaza Riviera? Per qualunque chiarimento potete rivolgervi a Jared Kushner, genero dell’amico Donald, e vedrete appianato qualunque vostro problema, quesito, richiesta. Affrettatevi!
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