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Hanno ragione i giovani violenti
di Francesco P. Esposito *
Hanno rag1one i bambini e i ragazzini a pensare che la violenza paghi.
Che uccid3re, picchiare, umiliare sia il modo giusto per scalare la vita.
Hanno rag1one i bambini e i ragazzini a pensare che i più timidi, fragili, diversi siano soggetti guasti che devono essere abbattuti.
Gliel’hanno insegnato bene: a casa, dove comanda chi urla più forte.
A scuola, dove conta chi bullizza meglio.
Nella politica, dove vinci solo se distruggi l’altro.
Nelle curve, dove l’odio è religione.
Hanno ragione, sì.
Perché siamo noi che abbiamo messo in mano loro quell’alfabeto di sangue.
E loro stanno applicando la nostra grammatica.
Ecco il punto più duro: non è una colpa che nascerà con loro — è una colpa che stiamo trasmettendo.
Siamo gli adulti del baratro. Se continuiamo a girare la testa, li stiamo addestrando a finirci dentro insieme a loro.
Non è più tempo di giustificazioni, di “sono giovani, faranno errori”.
È tempo di interventi veri: regole che valgono, scuole che non proteggono i bulli, famiglie che insegnano responsabilità, politica che smette di premiare l’odio.
Muoviamoci: ripariamo, ristabiliamo umanità.
O continuiamo ad aspettare mentre la grammatica del sangue diventa leggenda.
* Criminologo forense, Componente del Comitato Tecnico-Giuridico dell'Osservatorio
 
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