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17 settembre 2025
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Ghana: 400 famosi chiedono di cancellare Festival di film israeliani
di Anna Carla Amato

400 illustri esponenti della società civile ghanese hanno lanciato una campagna per chiedere la cancellazione dell'Israeli Film Festival, in programma dal 16 al 20 settembre 2025 al Silverbird Cinema dell'Accra Mall.

La coalizione, composta da accademici, artisti, giornalisti, studenti, leader religiosi e attivisti sindacali, ha rilasciato lunedì una dichiarazione in cui denunciava il festival come un "evento di propaganda sionista" volto a insabbiare ciò che hanno descritto come genocidio e apartheid.

"Il Ghana è sempre stato al fianco degli oppressi. Non possiamo rimanere in silenzio mentre il genocidio viene ripulito attraverso l'arte e la cultura. Oggi siamo al fianco della Palestina", si legge nella dichiarazione, invocando il retaggio di solidarietà anticoloniale della nazione.

Tra i firmatari figurano il veterano giornalista ghanese Kwesi Pratt Jnr, l'ex Commissario della Commissione per i diritti umani e la giustizia amministrativa, il giudice Emile Short, il regista Nii Kwate Owoo, la professoressa Audrey Gadzekpo e il professor Dzodzi Tsikata.

Tra gli altri sostenitori degni di nota figurano il sindacalista Kwasi Adu-Amankwah, l'artista Wanlov the Kubolor e l'attivista Oliver Barker-Vormawor, a dimostrazione di un sostegno trasversale.

La campagna ha messo sotto severo controllo sponsor e partner del festival. Aziende come il Kempinski Hotel, Rolider, Sienna Services, la Fondazione SAF STL Amandi e l'Università di Media, Arti e Comunicazione (UniMac) sono state criticate per il loro coinvolgimento. Gli attivisti hanno preso di mira UniMac, definendone la partecipazione "un terribile abuso di fiducia pubblica" nei confronti di un'istituzione educativa pubblica.

Gli organizzatori hanno delineato una strategia che include picchetti pacifici al Silverbird Cinema, boicottaggi mirati degli sponsor, ampie campagne di sensibilizzazione e un coordinamento internazionale con gruppi di solidarietà palestinesi. Avvertono che, se il festival dovesse procedere, proteste e boicottaggi continueranno anche dopo l'evento stesso.

La campagna ghanese si allinea a una tendenza globale più ampia nel settore culturale. Negli ultimi mesi, oltre 4.000 personalità del cinema internazionale, tra cui gli attori di Hollywood Joaquin Phoenix, Emma Stone, Mark Ruffalo e Rooney Mara, si sono impegnate a boicottare le istituzioni cinematografiche israeliane per complicità nel genocidio e nell'apartheid.

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