Eurovision accetta: Spagna non partecipa in caso restasse Israele
di Marilina Mazzaferro

La Spagna non parteciperà all'Eurovision Song Contest se Israele rimarrà in gara mentre la guerra a Gaza continua, ha annunciato martedì l'emittente pubblica spagnola.

La decisione è stata approvata dal consiglio di amministrazione della Radiotelevisione Spagnola (RTVE) su proposta del suo presidente. È stata approvata con 10 voti a favore, quattro contrari e un'astensione.

La Spagna si unisce a Irlanda, Slovenia, Islanda e Paesi Bassi nel chiedere l'esclusione di Israele.

Diventa inoltre il primo membro dei cosiddetti Big Five, i paesi che versano i maggiori contributi finanziari all'Unione Europea di Radiodiffusione (UER), a compiere tale passo.

Il gruppo comprende anche Regno Unito, Francia, Italia e Germania, che hanno tutti accesso diretto alla finale del concorso indipendentemente dai loro risultati precedenti.

L'UER, che organizza l'Eurovision, dovrebbe decidere a dicembre se escludere Israele, secondo RTVE.

Se la Spagna boicottasse, sarebbe la prima volta nella sua storia che non parteciperebbe all'Eurovision.

All'inizio di quest'anno, RTVE ha inviato una lettera all'EBU sollecitando un dibattito sulla partecipazione di Israele. Durante la partecipazione di Israele alle elezioni del 2025, i commentatori e i sottotitoli di RTVE hanno apertamente criticato la guerra a Gaza.

Nell'edizione di quest'anno, Israele si è classificato secondo e ha vinto il voto del pubblico.

Lunedì, il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez ha chiesto l'esclusione di Israele dalle competizioni sportive internazionali dopo che le massicce proteste pro-palestinesi a Madrid hanno costretto all'annullamento della tappa finale della Vuelta e della cerimonia di premiazione.

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