Commissione d'inchiesta ONU: é genocidio
di Alessandro Ferretti

"A Gaza è genocidio": lo dice perfino la commissione d'inchiesta ONU, ma per La Stampa sarebbe solo "un attacco a Israele".

In tante e tanti hanno ultimamente ammesso, dopo due anni, che è in corso un genocidio: eppure continuano serenamente a farsi gli affari propri, usando i loro account social per postare il piatto di tagliatelle al ristorante o le foto delle feste di compleanno, e magari si sentono pure assolti perchè a giugno hanno scritto mezzo post dicendo che Netanyahu è cattivo.

Non è così. Come ha scritto Udi Aloni, regista israeliano:
«Nel momento in cui si pronuncia la parola “genocidio”, non si può dire 'Hamas avrebbe potuto far fiorire Gaza.'
Dopo che si dice la parola genocidio si gira il mondo come pazzi e si urla a tutti i paesi “boicottate Gerusalemme”.
Si urla all’ONU: mandate il vostro esercito a fermare Tzahal, a salvare i neonati.
Non ci si coccola in auto-compassione con la parola genocidio.
Non si piangono gli assassini e non si insabbia il loro ruolo, ma ci si aggira presi da follia nella città e si urla 'disertate figli di Israele, disertate.
Boicottateci, figli d’Europa, siamo maledetti.'
Si possono ancora salvare bambini, donne, anziani, esseri umani. Si può salvare un popolo. Non è tardi per agire. Se si sceglie di agire.»

Chi non sceglie di agire diventa complice con l'aggravante dell'ipocrisia, perchè un essere umano non può continuare a vivere come se nulla fosse, fotografando piatti di pasta o sdottorando dell'ultimo film che ha visto mentre un paese nostro alleato sta cancellando con la nostra complicità un intero popolo dalla faccia della terra.

A meno di non essere patologicamente disumani.

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