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Negato l'ingresso a israeliani ma succede da anni
di Aranka Korosi
Alcuni Paesi non riconoscono lo Stato di Israele e quindi 𝙫𝙞𝙚𝙩𝙖𝙣𝙤 𝙡’𝙞𝙣𝙜𝙧𝙚𝙨𝙨𝙤 𝙖𝙞 𝙩𝙞𝙩𝙤𝙡𝙖𝙧𝙞 𝙙𝙞 𝙥𝙖𝙨𝙨𝙖𝙥𝙤𝙧𝙩𝙤 𝙞𝙨𝙧𝙖𝙚𝙡𝙞𝙖𝙣𝙤.
Ad esempio Kuwait e Arabia Saudita non ammettono cittadini israeliani nei loro territori (e in alcuni casi anche chi ha timbri israeliani sul passaporto).
Non è una misura “nuova”, come circola in certe notizie virali, ma una politica storica legata alla mancata normalizzazione dei rapporti con Israele.
Oltre a loro, anche altri Paesi non riconoscono ufficialmente Israele.
𝐐𝐮𝐢𝐧𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐢 𝟕𝟎 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐯𝐢𝐞𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐜𝐚𝐬𝐢!
E il caso Sanchez (Spagna)?
Pedro Sánchez, primo ministro spagnolo, ha espresso critiche molto forti verso Israele per Gaza e, tra le ipotesi ventilate, si è parlato di boicottare eventi sportivi con atleti israeliani.
Apriti cielo: molti governi europei e anche media hanno subito attaccato Sánchez accusandolo di discriminazione.
Ma aspetta… mentre tutti attaccano Sánchez, guarda qui altri casi:
Direttori d’orchestra e cantanti lirici russi come Valery Gergiev, Teodor Currentzis, Anna Netrebko sono stati cancellati da festival e teatri occidentali, esclusi da ingaggi culturali importanti, solo perché russi o legati a istituzioni vicine al regime.
Ecco il punto: se è Israele a subire una bozza di esclusione sportiva, scatta l’indignazione.
Se sono russi ad essere esclusi da teatri, palchi, stadi, silenzio tombale.
Ed è ignoto che da decenni decine di Paesi non riconoscano formalmente Israele, vietandone l’ingresso.
Ironico, no? Oppure è solo… selettiva memoria storica?”.
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