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Attacco a Doha porta ad alleanze inedite
di Leandro Leggeri
L’aggressione israeliana a Doha, diretta contro esponenti di Hamas, non ha solo violato la sovranità di un Paese considerato alleato strategico di Washington: ha incrinato l’intera architettura politica che per anni ha voluto imporre un fronte arabo-americano in chiave anti-iraniana.
Come racconta Haaretz, l’episodio ha spinto Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar a mostrare una solidarietà senza precedenti, con Teheran che oggi appare meno isolata e più integrata nel contesto regionale. Persino l’Egitto, tradizionalmente cauto e distante, ha aperto un canale di dialogo con l’Iran ospitando al Cairo la firma di un nuovo accordo con l’AIEA.
Questa volta, il messaggio è chiaro: se Israele si sente libero di bombardare ovunque – Gaza, Siria, Libano, e ora persino il Qatar – allora nessun Paese arabo può sentirsi al sicuro. Non è più solo l’Iran a essere colpito: la minaccia è comune, e proprio questo potrebbe spingere a una nuova convergenza.
L’attacco di Tel Aviv rischia così di trasformarsi in un boomerang, rafforzando l’idea che la vera destabilizzazione della regione non venga da Teheran, ma da Israele e dalla sua impunità, protetta da Washington.
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