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Turchia nel mirino dopo il Qatar? L'analisi di Haaretz
di Leandro Leggeri
Un articolo d’opinione pubblicato su Haaretz a firma di Sinan Ciddi ipotizza uno scenario ad alta tensione: dopo il raid israeliano in Qatar, la Turchia potrebbe essere il prossimo obiettivo di Israele.
Secondo l’autore, lo scontro non si limiterebbe a un conflitto locale ma rischierebbe di trasformarsi in un “terremoto strategico” capace di destabilizzare la NATO, coinvolgere potenze globali come Stati Uniti, Russia e Cina e alterare gli equilibri geopolitici mondiali.
Ciddi ricorda come Ankara offra da anni ospitalità e sostegno a Hamas, con uffici a Istanbul e copertura politica. Le tensioni sono aumentate dopo il presunto complotto, sventato da Israele, per assassinare il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir da parte di una cellula con base in Turchia.
Sul terreno, entrambi i Paesi dispongono già di forze in Siria, con incidenti militari sempre più frequenti.
Per Israele il vantaggio risiede nella superiorità tecnologica (F-35, Iron Dome, arsenale nucleare non dichiarato), mentre la Turchia può contare sulla forza numerica del secondo esercito della NATO. Un conflitto diretto, conclude l’analisi, avrebbe conseguenze catastrofiche non solo per il Vicino Oriente e Mediterraneo, ma per l’intero ordine mondiale.
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