 |
Mediterraneo: il silenzio degli ignavi
di
Elisa Fontana
Ennesimo crimine nel Mar Mediterraneo. Sea Watch denuncia che il bilancio dell’ultimo barcone di migranti ribaltato al largo della Tunisia, due bambini morti e un disperso, è il frutto dell’ennesima, colpevole volontà italiana in primis, ma dell’Europa tutta di risolvere il dramma delle migrazioni omettendo coscientemente ogni soccorso e fingendosi sordi e ciechi.
Come da copione, Sea Watch denuncia che lunedì scorso il loro aereo ha avvistato una imbarcazione in difficoltà con 90 persone a bordo e due in acqua che da tre giorni vagavano per il Mediterraneo. Hanno lanciato l’allarme e dopo ben 6 ore è arrivato un aereo di Frontex, ha localizzato il barcone e coraggiosamente se ne è tornato indietro, insalutato ospite. A quel punto un mercantile di passaggio ha cercato di dare soccorso ai naufraghi, ma l’imbarcazione si è capovolta e sono finiti tutti in mare, con il bilancio di due bambini morti e un disperso.
Potrebbe bastare così il racconto dell’orrore, ma non c’è fine alla cattiveria di questo governo che sta facendo di tutto per ostacolare il raggiungimento dell’Italia e lo sbarco da parte dei naufraghi salvati. Probabilmente aspettano che gli amici libici vengano ad abbordare il mercantile, rapire i migranti e riportarli in Libia, dove abbiamo amici di ogni risma, tranne quella umana.
La domanda sorge spontanea: ma perché Sea Watch non ha provveduto al salvataggio con la propria barca? Perché naturalmente la loro barca è ferma a Lampedusa, bloccata dalle umanissime autorità italiane con motivazioni molto creative. Fin qui questi sono i fatti, gli ennesimi e certamente non gli ultimi.
Ora personalmente, dopo aver cercato di smaltire la rabbia feroce che mi prende davanti a questi fatti, mi domando: ma fino a quando? Fino a quando le nostre coscienze potranno tollerare mute una simile mattanza pianificata e scientificamente eseguita? Il genocidio in atto a Gaza ci indigna, ha cominciato a scuotere le coscienze che sembravano addormentate davanti ad un orrore indicibile. Ma davanti alla mattanza nel Mediterraneo le nostre coscienze sono mute?
Le donne, gli uomini, i bambini morti affogati nel Mediterraneo dopo aver subito violenze e orrori assortiti, non hanno posto nelle nostre coscienze? Non c’è posto per loro nelle iniziative delle opposizioni o procediamo un genocidio alla volta, un orrore dopo un altro? C’è in giro la minima idea di quanti morti affogati affollano il Mediterraneo? Credo che siano cifre di fronte alle quali dovremmo impallidire.
Cos’è che le rende diverse? Il fatto che siano silenziose? Che non ci sono bombardamenti, ferimenti, mutilazioni, fame? Il fatto che si affoga silenziosamente in pochi minuti dentro la grande bara d’acqua e la pratica può venire archiviata in fretta?
Sia chiaro, non intendo di certo fare classifiche fra gli orrori, perché questo sì sarebbe un orrore imperdonabile, ma solo sottolineare come la situazione dei migranti abbia dato luogo ad una sorta di assuefazione generale che ci fa vedere ogni nuovo naufragio come un film già visto.
Ma non è un film è cruda realtà e c’è davvero di che essere sgomenti non certo davanti al comportamento delle destre dalle quali non mi aspetto niente di diverso, ma dal silenzio di tutti gli altri, che sono lì a fare in conto della serva per vedere eventualmente quanti voti potrebbero perdere se non facessero la faccia feroce verso i migranti.
Questo non è il silenzio degli innocenti, è il silenzio degli ignavi e dei complici. Come lo è anche la società civile che, tranne nobili eccezioni, non ritiene di mobilitarsi per una questione che, al di là d tutto, è soprattutto umanitaria e dovrebbe interrogare innanzitutto le nostre coscienze.
Direi che dopo migliaia e migliaia di morti la misura dovrebbe essere colma e sarebbe giunta l’ora di svegliarsi tutti davanti a questa calcolata, voluta e lucidamente perseguita infamia.
 
Dossier
diritti
|
|