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Al Dottor Hussam Abu Safiya il premio Difensore dei diritti umani
di Tamara Gallera
Sembra ieri ma sono passati oltre sei mesi dal prelevamento, da parte dell'esercito israeliano, del dottor Hussam Abu Safiya, direttore dell'ospedale Kamal Adwan chem dopo aver resistito per 80 giorni all'assedio, si è diretto con il suo camice bianco ancora addosso verso i carrarmati di Israele.
Durante l'assedio dell'ospedale, al dottore che si rifiutava di abbandonare i malati, gli israeliani hanno ucciso un figlio. E sua madre è morta alla notizia dell'arresto del medico.
Dopo un primo periodo in cui si erano perse le sue tracce, si era saputo che era stato trasferito a Sde Teiman, la prigione nota per le torture ai prigionieri. E, dopo un arresto privo di accuse, un tribunale ha prolungato di sei mesi la sua detenzione.
Proprio in quella prigione in precedenza era stato ucciso da abusi e torture un altro medico che pure aveva resistito alla violenza dell'occupazione israeliana, il Dr. Adnan al-Bursh dell'ospedale di Al -Shifa.
Vi sono stati vari appelli per la sua liberazione, in particolare da suoi colleghi medici di tutto il mondo, e la famiglia ha divulgato notizie ottenute dai suoi legali sui trattamenti disumani che sta ricevendo, e sul peggioramento del suo stato di salute.
Come ulteriore gesto di stima e sostegno, tre giorni fa gli è stato conferito lo Human Rights Defender Award 2025, che tuttavia non potrà ritirare, visto che le prigioni israeliane lo hanno praticamente inghiottito oltre sei mesi fa.
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