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28 giugno 2025
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Maduro a comunità ebraiche nel mondo: aiutate a fermare guerra a Gaza
di Vitoria Sobral

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha lanciato un appello diretto alle comunità ebraiche di tutto il mondo, esortandole a prendere posizione morale contro le politiche violente ed espansionistiche del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha descritto come una campagna di destabilizzazione regionale e colonizzazione.

Intervenendo durante un discorso televisivo giovedì, Maduro ha denunciato il crescente attacco di Israele all'Iran e ha condannato la sua lunga occupazione e aggressione in Medio Oriente, definendo Netanyahu un "criminale di guerra" già ricercato dalla Corte penale internazionale (CPI).

"Invio un messaggio al nobile popolo ebraico di tutto il mondo, compresi coloro che vivono nei territori palestinesi occupati o entro i confini dello Stato di Israele: dovete fermare la guerra", ha dichiarato.

Il messaggio di Maduro giunge in un contesto di crescente indignazione internazionale contro l'agenda militarizzata di Israele, che ha definito un tentativo di dominare e colonizzare l'Asia occidentale attraverso la violenza, la pulizia etnica e l'apartheid. Citando il genocidio in corso a Gaza, ormai al suo 21° mese, così come la guerra del 2024 in Libano, le usurpazioni di terre in Siria e i raid aerei sullo Yemen, Maduro ha attribuito la colpa direttamente al regime di Netanyahu.

"Dovete fermare Netanyahu e porre fine a questa follia infernale di fare la guerra contro tutti i paesi vicini, e a questa follia di invadere e colonizzare l'intero Medio Oriente e l'Asia occidentale", ha affermato.

Le dichiarazioni di Maduro sono state riprese da altri alti funzionari venezuelani. Il 26 giugno, il Ministro degli Interni Diosdado Cabello ha rivelato che alcuni esponenti dell'opposizione venezuelana avevano complottato per attaccare una sinagoga di Caracas e accusare falsamente l'Iran e il movimento bolivariano, nel tentativo di sabotare i legami tra Teheran e Caracas e fomentare un intervento occidentale.

Cabello ha accusato i leader dell'opposizione María Corina Machado e Ivan Simonovis di aver cospirato con Reza Pahlavi, figlio dello Scià deposto dall'Iran, per lanciare una trovata mediatica che diffamava l'Iran come una minaccia globale. Ha condannato il piano, definendolo parte di una più ampia strategia imperialista volta a strumentalizzare la religione e destabilizzare le alleanze anticoloniali.

Durante una marcia per la pace a Caracas, il Ministro degli Esteri Yvan Gil ha respinto le affermazioni secondo cui le guerre in Medio Oriente sarebbero guidate dalla religione, definendole invece campagne imperialiste volte a controllare le risorse e a consolidare il potere militare.

"Il sionismo funge da piattaforma per aggressioni disumane", ha affermato Gil, ribadendo il sostegno del Venezuela ai popoli oppressi e chiedendo un fronte globale unito per resistere all'imperialismo e alla violenza sionista.

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