Decreto sicurezza: dure critiche dalla Cassazione... ma Mattarella?
di Giuseppe Salamone

Abbiate il coraggio e l'onestà intellettuale, se proprio bisogna parlare della pronuncia da parte della Cassazione, di dire le cose come stanno e di criticare chi ne porta le responsabilità.

Piccola precisazione: la Cassazione ha smontato il decreto sicurezza, sia nel merito che nel metodo.

Ora, nel merito le responsabilità vanno imputate alla parte politica, nel metodo invece ci entra di diritto anche l'organo di controllo e tutela della Costituzione: il Presidente della Repubblica!

La procedura usata per approvare questo decreto, che fa a pezzi libertà di espressione, consegna ai servizi segreti un potere sproporzionato tanto da consentirgli di guidare organizzazioni criminali e altre porcherie, è una procedura che ha fatto a pezzi quanto prescrive la Costituzione. Non si può fare un decreto di urgenza per queste cose.

Quando lo dicevamo ci prendevano per incompetenti. Mattarella non si poteva e non si doveva criticare. Oggi lo fa la Cassazione.

Per concludere: Mattarella avrebbe dovuto rilevare questa procedura e rimandare indietro il decreto. Almeno fino a quando il suo potere glielo consentiva. Invece non l'ha fatto e ha firmato tutto.

È sacrosanto criticare Giorgia Meloni dopo la pronuncia della Cassazione. È da disonesti lasciar correre sul ruolo del Presidente della Repubblica.

Se la Corte Costituzionale dovesse giudicare questo decreto incostituzionale, in un Paese che conserva ancora un minimo di pudore democratico il Presidente della Repubblica dovrebbe dimettersi!

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