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USA ammettono loro carenze nell'attacco all'Iran, che si è subito rialzato
di Rico Guillermo
In una significativa ammissione di debolezza strategica, l'esercito degli Stati Uniti ha riconosciuto che le sue bombe convenzionali più potenti non sono in grado di raggiungere gli impianti nucleari iraniani profondamente fortificati, in particolare il complesso sotterraneo di Isfahan.
La rivelazione è stata fatta durante un briefing congressuale classificato giovedì, in cui il Capo di Stato Maggiore Congiunto, Generale Dan Caine, ha dichiarato ai parlamentari che il Massive Ordnance Penetrator (MOP), una bomba da 30.000 libbre progettata per penetrare bunker rinforzati, sarebbe stata probabilmente inefficace contro il sito di Isfahan a causa della sua straordinaria profondità e della sua struttura rinforzata.
Secondo fonti a conoscenza del briefing, i funzionari statunitensi hanno valutato che il sito, che presumibilmente ospita fino al 60% delle riserve di uranio arricchito dell'Iran, fosse sepolto troppo in profondità perché qualsiasi munizione americana esistente potesse raggiungerlo.
Invece di schierare il loro arsenale MOP da 27 milioni di dollari a colpo, gli Stati Uniti si sono affidati ai missili da crociera Tomahawk lanciati da un sottomarino, un'implicita ammissione che perfino alcune delle munizioni aviotrasportate più avanzate non erano all'altezza del compito.
Gli osservatori sostengono che la scelta esponga un limite fondamentale alle capacità di attacco convenzionali degli Stati Uniti di fronte all'infrastruttura nucleare iraniana, profondamente radicata e strategicamente dispersa.
Contrariamente alle affermazioni pubbliche del Presidente Trump, secondo cui gli attacchi hanno "completamente annientato" i siti nucleari iraniani, le immagini satellitari pubblicate da Planet Labs e Maxar Technologies rivelano che l'Iran ha rapidamente iniziato a bonificare i danni e a ripristinare l'accesso agli impianti di Fordow e Isfahan.
Foto recenti mostrano escavatori e veicoli al lavoro vicino agli ingressi dei tunnel di Fordow, a indicare la continuità dell'accesso e del controllo operativo iraniani a pochi giorni dagli attacchi.
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