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28 giugno 2025
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Disprezzo per la legge al di là e al di qua dell'Atlantico
di Elisa Fontana *

Ricordate il caso Almasri, il boia libico fatto non solo sfuggire dal governo italiano ad un mandato di cattura della Corte Penale Internazionale, ma addirittura riaccompagnato trionfalmente a Tripoli su un aereo dei servizi segreti?

Bene, la CPI aveva chiesto ufficialmente al governo italiano di giustificare il suo comportamento e l’inadempienza agli obblighi che l’Italia aveva assunto con il Trattato di Roma che aveva istituito la CPI. Il governo italiano ha presentato le sue giustificazioni in una memoria difensiva inviata il 6 maggio e, a quanto pare, la toppa è stata peggiore del buco.

La CPI non è stata certo tenera, demolendo in pratica la memoria inviata. Viene soprattutto demolito l’appiglio giuridico escogitato dal governo che, non avendo argomenti legittimi da opporre alle contestazioni, ha scritto che la Libia due giorni dopo l’arresto di Almasri avrebbe avanzato una richiesta di estradizione. Richiesta di cui non solo non c’è traccia, ma che Nordio, nella sua informativa al Parlamento, si è ben guardato dal citare, come sottolinea il Procuratore Khan della CPI.

La supposta richiesta, dice Khan, viene resa nota tre mesi dopo il rilascio di Almasri e deve essere stata una richiesta di estradizione ben strana se al suo arrivo a Tripoli, invece di essere arrestato, questi è stato accolto da scene di giubilo come un trionfatore da una folla festante e da fuochi pirotecnici. Ma, ammesso che la richiesta fosse veramente esistita (e messo da parte il senso del ridicolo, ma questa è un’aggiunta mia), l’Italia ha ritenuto di poter ignorare la richiesta della CPI a favore della supposta richiesta di estradizione della Libia in un esercizio di discrezionalità che non le era concesso.

Il suo unico dovere, discendente dagli obblighi sottoscritti, era quello di consultare eventualmente la CPI sulla richiesta libica, cosa che il governo si è ben guardato dal fare e questa già da sola costituisce una grave inadempienza. Insomma, l’Aja addebita al nostro governo di aver agito senza un confronto e uno scambio di informazioni “di fronte a qualsiasi problema percepito che potesse ostacolare l’esecuzione della richiesta di consegna della Corte”.

E in tal senso viene pesantemente richiamato il ministro Nordio che è “l’unico destinatario delle richieste di cooperazione della Corte” che deve eseguire senza alcuna facoltà di valutare i capi di imputazione, cosa che Nordio ha fatto in Parlamento con non poca confusione e contraddizione. La conclusione della CPI è senza appello “la conclusione dell’Italia è giuridicamente e di fatto insostenibile” e le motivazioni addotte “non forniscono alcuna spiegazione praticabile, tantomeno una giustificazione, per la sua incapacità di cooperare”.

E così adesso l’Italia verrà deferita per inadempienza all’Assemblea degli Stati che aderiscono alla CPI o anche al Consiglio di sicurezza dell’ONU. Sentiremo ancora parlare del caso Almasri e del senso e del disprezzo di questo governo per la legalità.

Volete un altro esempio freschissimo? Dopo che la Cassazione ha demolito il Decreto sicurezza sapete come ha commentato l’ineffabile Salvini, nonché vicepresidente del Consiglio? “La Cassazione sul decreto sicurezza? Non è una bocciatura, noi andiamo avanti”, come se per 129 pagine la Cassazione avesse tessuto le lodi di questo splendido governo che ha saputo scrivere una tale mirabilia di decreto. Parole che trasudano totale disprezzo di ogni legalità.

Vi pare abbastanza? Siete ottimisti, allora. Il governo, nonostante i giudici abbiano sospeso i trasferimenti dei migranti in Albania, in attesa della pronuncia della Corte di giustizia europea, continua a portare migranti in Albania, in spregio delle decisioni dei giudici. E, ancora peggio, rimpatria direttamente dall’Albania in Egitto, cosa espressamente vietata dalla legge e giustificata da Piantedosi con il fatto che l’Albania è d’accordo, come se questo potesse cambiare la legge o essere una giustificazione per infrangerla.

Ecco, prima di indignarci per il totale disprezzo della legge mostrato da Trump negli USA, sarebbe bene trovare il tempo per indignarci seriamente per il totale disprezzo della legge che questo governo mostra ogni giorno, a tutti i livelli, perché ognuno ha il Trump che si merita.

é Coordinatrice Commissione Politica e Questione Morale dell'Osservatorio


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