Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
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27 giugno 2025
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Infiltrati in Potere al Popolo altri quattro poliziotti
di Viola Fiore

Dopo il primo, qualche settimana fa, sono stati scoperti altri tre agenti dell'antiterrorismo infiltrati tra le fila di Potere al Popolo di Napoli e un altro ha cercato di fare lo stesso, sempre nelle organizzazioni giovanili legate a Pap, nello specifico in Cambiare Rotta, organizzazione giovanile comunista che si è presentata alle elezioni degli organi di rappresentanza universitaria in tutta Italia.

Gli agenti in questione - denuncia il partito - hanno tutti frequentato il medesimo corso di Polizia e sono tutti in servizio presso la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione ovvero l'antiterrorismo. Le città coinvolte sono Roma, dove però il tentativo di introdursi fortunatamente non è riuscito, Bologna e Milano dove sono stati impiegati ben due agenti.

I tempi di ingresso e le modalità di partecipazione alla vita del partito sono sostanzialmente identiche in tutti i casi così come estremamente simili sono i profili degli agenti coinvolti, per cui appare una vera e propria operazione di spionaggio su scala nazionale.

In precedenza le forze dell'ordine avevano negato l'operazione ma ora Potere al popolo chiede che il governo riferisca immediatamente e spieghi chi ha ideato e ordinato tale operazione in palese contrasto con i principi della nostra Costituzione.

Un vulnus per la democrazia quanto accaduto al partito Potere al Popolo, che ha denunciato di essere stato spiato per 10 mesi da un agente di polizia, anche se fonti delle FFOO negano.

L'Articolo 49 della Costituzione italiana recita "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale", pertanto lo spionaggio da parte della polizia mina una delle fondamenta della Repubblica e non può essere giustificato perché non vi erano crimini associati al partito in questione, se non l'eventuale dissidenza con il governo, di cui si trova all'opposizione.

Potere al Popolo aveva fatto rilevare come Giorgia Meloni abbia dichiarato che “infiltrarsi nelle riunioni dei partiti politici è un metodo da regime”, quando vi era stata l'inchiesta di Fanpage “Gioventù Meloniana” che svelava come tra i giovani di FDI fossero ancora attualissimi saluti romani, cori razzisti etc.

L'affermazione di Meloni non aveva fondamento, trattandosi in quel caso di giornalisti. Oggi invece pare che a infiltrarsi in un’organizzazione democratica come un partito politico siano gli stessi apparati dello Stato.

La situazione, unendo tutti i fatti, è inquietante. Prima la notizia dello spionaggio tramite lo spyware Paragon a danno di giornalisti (Fanpage) e organizzazioni non governative (Mediterranea), ora l’infiltrazione di un partito politico.

L'Osservatorio sulla legalità e sui diritti si dice scioccato per quanto accaduto, trattandosi di partito politico e non di covo di terroristi e fa notare pure come gli agenti siano in questo modo distolti dai loro compiti istituzionali, che li dovrebbero vedere proteggere i cittadini e perseguire i veri criminali.


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