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La pagina prima delle foibe
di
Rinaldo Battaglia *
Il 25 giugno 1943 un plotone d’esecuzione misto dell’esercito d’occupazione italiano, composto da militi della Divisione “Ferrara” e da fascisti del Battaglione “Mussolini”, passò per le armi 25 montenegrini, rastrellati in precedenza e ‘giudicati’ partigiani.
Avvenne in Montenegro a Moustanica-Kapino-Polje.
Era il tempo in cui il Duce gridava alle truppe: “So che a casa vostra siete dei buoni padri di famiglia, ma qui voi non sarete mai abbastanza ladri, assassini e stupratori" (discorso ai soldati della Seconda Armata in Dalmazia, primavera 1943).
Era il tempo in cui al comando risultava il Gen. Alessandro Pirzio Biroli, i cui discorsi alle sue truppe avevano questa tonalità:
“Odiate questo popolo. Esso è quel medesimo popolo contro il quale abbiamo combattuto per secoli sulle sponde dell’Adriatico.
Ammazzate fucilate, incendiate e distruggete questo popolo .”
Poi, poi arrivarono le foibe.
Ma tanto in Italia questo non lo si dice. Eppure sarebbe importante, anche oggi e soprattutto oggi, far conoscere analisi e concetti come quelli espressi a suo tempo dallo storico Antonio Senta. "E ora di finirla con la retorica e l’ipocrisia del mito degli italiani ‘brava gente’. Nei crimini di guerra nei Balcani del 1940-1943 gli Italiani furono solo ‘brutta gente’…."
Chi lo dice a qualche Ministro e/o Alta Carica dello Stato...
Chi glielo dice in questo paese di falsi imbonitori e veri post-fascisti che esiste anche il '10 febbraio' degli altri?
25 giugno 2025 – 82 anni dopo – liberamente tratto dal mio "Il dolore degli altri" - Ed. AliRibelli - 2022
* Coordinatore Commissione Storia e Memoria dell'Osservatorio
 
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