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Israele stima i danni da guerra con l'Iran ma esperto USA attacca al rialzo
di Leandro Leggeri
ISRAELE STIMA 3 MILIARDI DI DOLLARI DI DANNI DOPO 12 GIORNI DI GUERRA CON L’IRAN
Israele ha stimato in circa 3 miliardi di dollari (10 miliardi di shekel) i danni diretti causati dalla guerra lampo di 12 giorni con l’Iran, un conflitto che ha visto un'ondata senza precedenti di missili e droni iraniani colpire il territorio israeliano, sfondando in parte le difese aeree.
La cifra non comprende la sostituzione di armi e sistemi di difesa utilizzati durante il conflitto, il che potrebbe far lievitare il costo totale.
Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha stimato che il costo complessivo della guerra potrebbe raggiungere i 12 miliardi di dollari, mentre il governatore della Banca d’Israele Amir Yaron ha indicato una proiezione più contenuta, intorno ai 6 miliardi di dollari.
"Questa è la sfida più grande che abbiamo affrontato: non c’è mai stato un simile livello di danni nella storia di Israele”, ha dichiarato Shay Aharonovich, direttore generale dell’Autorità Fiscale israeliana, responsabile per gli indennizzi.
Il conflitto ha segnato una nuova fase nelle tensioni tra i due Paesi, con un’evidente escalation nella capacità offensiva iraniana e un impatto economico che potrebbe influenzare anche la crescita e le finanze pubbliche di Israele nei prossimi mesi.
L’EX ANALISTA CIA LARRY C. JOHNSON ROMPE IL SILENZIO SUI DANNI SUBITI DURANTE LA GUERRA CON L’IRAN
Israele avrebbe subito danni ben più gravi di quanto raccontato dai media ufficiali. A sostenerlo è Larry C. Johnson, ex analista della CIA e oggi analista indipendente, in un articolo pubblicato sul blog Sonar21. Secondo Johnson, durante la recente Guerra dei 12 Giorni contro l’Iran, le difese aeree israeliane non sono riuscite a impedire un’ondata di attacchi missilistici balistici che hanno colpito centri urbani, obiettivi militari e infrastrutture strategiche.
Tra i luoghi colpiti vengono citati Tel Aviv, Haifa, Bat Yam, Ramat Gan e Be’er Sheva. In queste località si sono registrati morti, feriti, edifici residenziali rasi al suolo e danni a infrastrutture critiche come il Ministero della Difesa, la Borsa di Tel Aviv, i porti di Haifa e Ashdod e i laboratori del Weizmann Institute. Un’esplosione nei pressi del Soroka Medical Center ha provocato un’ondata d’urto che ha danneggiato gravemente l’ospedale, causando anche una fuga chimica.
Johnson accusa le autorità israeliane di aver imposto una censura mediatica per nascondere le reali conseguenze dell’attacco iraniano. Secondo l’autore, i video e le immagini che stanno circolando dimostrano che l’Iran ha inflitto un colpo durissimo a Israele, mettendo in dubbio il mito della sua invulnerabilità militare.
L’articolo entra anche nel merito del confronto tra Stati Uniti e Iran. L’ex presidente Donald Trump ha dichiarato che i raid americani avrebbero distrutto completamente il programma nucleare iraniano. Tuttavia, Johnson cita fonti israeliane secondo cui l’Iran continua ad arricchire uranio, e anzi si starebbe rafforzando, rifiutando qualunque accordo che metta in discussione la propria autonomia strategica.
Nel finale, l’autore invita l’Iran a rafforzare i legami militari con Russia e Cina, a blindare le proprie difese interne e a non fidarsi di nuove promesse provenienti da Washington o da Tel Aviv.
Un’analisi fuori dal coro che offre una prospettiva alternativa sulla guerra e sulle sue conseguenze per il Medio Oriente.
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