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Sanchez e la spazzatura radioattiva degli USA
di Carlo Ziviello *
Il 17 gennaio del 1966 un B 52 dell'USAF con 4 bombe termonucleari mark 28 "vive" da 1,5 megatoni, mentre era in volo sui cieli di Palomares, in Andalusia, Spagna, si scontrò con un'aerocisterna che lo stava rifornendo durante una delle missioni "Chrome Dome", quelle che prevedevano un numero di bombardieri B 52 armati con bombe nucleari, in volo costante e a due ore dai bersagli loro assegnati in URSS e di cui racconta anche Kubrick nel "dottor Stranamore".
L'aereo precipitò e 3 bombe caddero al suolo; due di queste si innescarono e produssero fortunatamente solo un'esplosione convenzionale che tuttavia contaminò di materiale radioattivo decine e decine di migliaia di metri cubi di terreno (con circa mezzo chilo di plutonio) in modo analogo alla cosiddetta "bomba sporca".
La quarta cadde in mare e fu recuperata 80 giorni dopo.
Un accordo definitivo tra Spagna e USA sulle compensazioni e rimozione definitiva di 50mila metri cubi ancora contaminati fu raggiunto solo nel 2015. Nel 2023 gli USA non avevano ancora ottemperato.
Ci credo che a Sanchez bruci un po' la richiesta del 5% del PIL quando ha ancora in casa una gran quantità di robaccia radioattiva non sua da smaltire...
* Editore, Co-autore di "Oppenheimer, Putin e altre storie sulla bomba" con Francesco Dall'Aglio
 
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