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Ha vinto l'Iran che non conosciamo
di Guglielmo Mengora
Non si capisce come l'Iran abbia potuto prevalere nella guerra contro Israele e gli Stati Uniti perché si viene ormai - e dovrebbe essere evidente - da decenni di propaganda e informazioni disconnesse dalla realtà.
Di Teheran si diceva che era una dittatura in cui una minoranza risicata controllava la stragrande maggioranza della popolazione attraverso il terrore. Lo confermano anche le dottissime analisi che ho letto in queste settimane, forgiate da "Sinistra" (double quotes), in cui si preannunciavano rivoluzioni e sfracelli per l'Iran.
E poi non è successo. Come sempre, direi. Non è successo a Gaza, non è successo in Libano, non è successo nemmeno in Siria dalla quale avremo presto buone notizie.
Già dopo le ultime elezioni l'intelligence israeliana, che fa questo di mestiere, aveva avvertito che una rivoluzione in Iran era impossibile perché il supporto per la Repubblica Islamica si aggira tra il 70 ed l'80% della popolazione e questo rende impossibile una rivoluzione popolare. Non per niente ci hanno provato con la guerra, sperando di poter imporre con le armi quello che la popolazione non voleva.
E questo pur considerando che tra gli iraniani ci siano sensibilità diverse su alcune cose e su quanto lo stato debba avere il potere di intervenire. Nonostante queste ultime, però, la popolazione iraniana semplicemente vuole vivere in una Repubblica Islamica.
Ma dato che viviamo, anzi *VIVEVAMO*, solo di propaganda, eravamo convinti che la guerra sarebbe stata il colpo decisivo per il "regime", che le bombe avrebbero aiutato la popolazione a "liberarsi". Fior fiore di previsioni e analisi ce lo spiegavano. Erano pronti dietro le quinte, l'opposizione silenziosa (se avete letto il Sarto di Panama), pronti a sfruttare l'indebolimento dei militari che imponevano loro l'ordine religioso. Etc etc etc.
E poi? Poi non è successo. La popolazione iraniana si è compattata ancora di più attorno al suo Stato, ai Basij si sono uniti decine di migliaia di civili iraniani che hanno aiutato ad identificare le cellule del Mossad nelle prime ore dell'attacco e hanno segnalato e bloccato decine di auto e camion piene di droni da usare per destabilizzare lo stato. Decine di migliaia di persone hanno segnalato contratti di affitto stipulati con aziende estere e spesso hanno identificato gli agenti israeliani.
Le più estreme erano proprio quelle donne che vi dicevano oppresse dalla brutale repressione della Repubblica Islamica, quelle che chiamano "liberali".
In un video vediamo una giovane donna ad una manifestazione, con capelli in parte scoperti dire:
"Questi bastardi ci stanno mandando ai pazzi da 400 anni. Stiamo solo aspettando di attaccarli. Questi mascalzoni hanno passato l'ultimo anno e mezzo uccidendo 500 mila persone e ora attaccano noi... La bomba atomica, vogliamo la bomba atomica. Perché non possiamo avere la bomba atomica? Lo Stretto di Hormuz, non dicevate [parla con rappresentanti delle istituzioni locali] di volerlo chiudere. Facciamolo! (In sottofondo: vogliamo la bomba atomica!)".
In altro video una ragazza con lunghi capelli sciolti:
"Ci hanno detto di evacuare la nostra città ma noi non andiamo da nessuna parte e continueremo a vivere la nostra vita. Almeno fino a quando non porterete via i nostri cadaveri. Al diavolo Israele e al diavolo Netanyahu." conclude con un gestaccio.
Per inciso, se l'Iran non ha la bomba atomica è esattamente perché sono estremisti religiosi e le armi di distruzione di massa sono proibite dall'Islam.
Al di là di quello che si pensi della Repubblica Islamica dell'Iran, se si continua a credere alle fanfaluche e non si parte da una analisi della realtà dei fatti, si prenderà sempre la porta in faccia e si passerà il tempo a chiedersi come mai non sia andata come pensavamo.
Nell'era della comunicazione peer-to-peer non intermediata, le persone hanno già deciso: basta bombe per cambiare la cultura che non ci piace, anche se non ci piace, anche se è brutta e sporca.
In questo, dimostrando molta più saggezza di chi vorrebbe, da un lato o dall'altro, "guidarli".
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