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La pantomima di Trump
di Guglielmo Mengora
A conti fatti e con il senno del poi Trump ha mantenuto la promessa: non ci saranno nuove guerre USA in Medio Oriente.
Con una pantomima imbarazzante e costosa, il Presidente USA ha segnalato ad Israele che la festa è finita e che gli Stati Uniti non entreranno in guerra per salvarla.
Con l'accettazione della risposta iraniana, praticamente concordata tra i due paesi, ed il patetico attacco ad un sito che non poteva essere distrutto in nessun modo, gli Stati Uniti offrono ad Israele un modo per dichiarare "raggiunti gli obbiettivi" e sganciarsi dalla guerra che stanno perdendo. Di nuovo.
Ero molto sorpreso che i militari USA accettassero una guerra contro Teheran che per 40 anni avevano sabotato e rifiutato ed in effetti l'operazione contro Fordow è stata così ridicola che la stampa USA accusa i militari di avere volutamente evitato di fare danni. Per uccidere Sayyed Nasrallah Israele ha usato una bomba da 80 tonnellate che ufficialmente non esiste, i militari USA bombe da 30 tonnellate. Hanno evitato di sganciarne su Isfahan, come notano i media USA, dove queste bombe potevano danneggiare davvero i reattori, anche se in modo leggero, per attaccare una fortezza impenetrabile.
Del resto, i sondaggi parlano chiaro: l'85% degli statunitensi sono contrari ad una guerra contro l'Iran. Nessuna ambiguità, mentre i senatori repubblicani iniziavano già a smarcarsi prevedendo un bagno di sangue alle Elezioni di Medio Termine.
Non ho simpatia per Trump, un clown sottoprodotto di un sistema morente, ma va dato atto all'uomo di aver dimostrato di saper reggere pressioni che nessun presidente USA ha mai saputo reggere da almeno 50 anni.
La cosa non è sorprendente. Era solo il 24 Maggio, cioè un mese fa, quando Trump (video) dichiarava: "Il ruolo delle Forze Armate USA non è quello di diffondere la democrazia con la canna del fucile. [...] Il lavoro dei militari USA è quello di difendere gli Stati Uniti.". A suo modo e per il pubblico USA questo è un concetto rivoluzionario perché tutte le guerre degli ultimi 70 anni sono state giustificate con la "democrazia".
Il presidente USA ha messo su uno spettacolino un po' ridicolo con il quale essenzialmente ha dato ad Israele l'occasione di uscire dal pantano che la sta strangolando, senza avviare una nuova guerra. Come Trump ha avvisato Teheran del suo bombardamento, l'Iran ha avvisato gli Stati Uniti della sua risposta. Stesso numero di missili usati da tutti e due, nessuna vittima causata da nessuna delle due. Siamo d'accordo così. Voi non chiudete lo Stretto di Hormuz, noi accettiamo la vostra rappresaglia in silenzio e ci tiriamo fuori dalla guerra.
L'Iran è l'unico paese al mondo che abbia mai attaccato direttamente gli Stati Uniti dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. E lo ha fatto per ben due volte, senza che gli USA rispondessero.
Durante tutta la giornata di oggi Washington e Tel Aviv hanno scritto freneticamente all'Iran segnalando la loro disponibilità a chiudere qui le ostilità. Teheran ha rifiutato.
Durerà? Probabilmente no. Se Israele è già un ex-stato, gli Stati Uniti sono alla canna del gas e da queste cose si esce solo con la guerra, come ha dimostrato Netanyahu.
Il problema è che l'Occidente oggi è solo chiacchiere e distintivo. Anzi, solo chiacchiere, nemmeno distintivo. Le sue wunderwaffen occidentali non esistono, come sta dimostrando lo stato canaglia. Sono solo costosi giocattoli. Con queste non si può fare nemmeno la guerra, a cui comunque i tuoi cittadini non parteciperebbero.
Con il realismo del mercante, si sta arrendendo al declino. I suoi non lo seguirebbero in nessuna battaglia ed è troppo tardi per bombardare mezzo mondo per costringerlo alla compiacenza.
Non prenderei un caffè nemmeno con un sosia di Trump, figurarsi, ma questo non impedisce di confermare il mio giudizio: a suo modo, nel modo farsesco che gli è proprio, è soggetto rivoluzionario.
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