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NYT: guerra ha unito l'Iran e Khamenei ha nominato successori
di Gabriella Mira Marq
La Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha adottato "una serie straordinaria di misure" per salvaguardare sia la sua vita che la struttura di leadership della Repubblica Islamica, nel contesto dell'escalation degli attacchi israeliani sul territorio iraniano, secondo un articolo pubblicato sabato dal New York Times.
Citando tre funzionari iraniani a conoscenza dei piani di guerra di emergenza, il rapporto afferma che Khamenei ha sospeso le comunicazioni elettroniche e ora parla con i comandanti principalmente tramite un "collaboratore di fiducia", cercando di evitare di essere scoperto.
La Guida Suprema, ora "nascosta in un bunker", avrebbe nominato una linea di sostituti lungo la catena di comando militare e avrebbe anche nominato tre alti esponenti del clero come potenziali successori in caso di sua morte, aggiunge il rapporto. Il figlio di Khamenei, Mojtaba, un tempo ritenuto un favorito, non figura tra i successori designati
Le misure giungono nel contesto delle minacce israeliane di eliminare il leader iraniano.
I funzionari citati dal New York Times hanno affermato che Khamenei ritiene che Israele o gli Stati Uniti potrebbero tentare di assassinarlo.
Le preoccupazioni in materia di sicurezza hanno spinto il Ministero dell'Intelligence iraniano ad adottare misure rigorose, tra cui il divieto di utilizzo di telefoni cellulari o dispositivi elettronici da parte di alti funzionari e comandanti militari, si legge nel rapporto.
Finora non ci sono stati commenti da parte iraniana in merito al rapporto.
In un altro articolo, il NYT riporta che l'aggressione israeliana ha riacceso un forte senso di nazionalismo tra molti iraniani, sia all'interno del Paese che all'estero, compresi molti critici del governo.
In un'intervista telefonica da Teheran con il New York Times, il politico riformista ed ex vicepresidente iraniano Mohammad Ali Abtahi ha dichiarato sabato che Israele ha calcolato male la risposta del pubblico iraniano alla guerra in corso.
Abtahi ha affermato che le fazioni politiche, tradizionalmente divise, si sono unite in difesa della nazione e si sono radunate attorno alla leadership della Repubblica Islamica. Anche l'opinione pubblica si è stretta intorno ai vertici del paese anche quando in precedenza fortemente critica.
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