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Israele impedisce ai media stranieri di documentare i danni
di Marilina Mazzaferro
La polizia israeliana sta prendendo provvedimenti severi nei confronti dei media stranieri che trasmettono da località in "Israele" colpite dai missili iraniani, mentre Teheran continua a bombardare i territori occupati nell'ambito dell'Operazione "True Promise 3".
Giovedì mattina, la polizia israeliana ha interrotto le trasmissioni di diverse agenzie di stampa straniere che trasmettono da località colpite dai missili iraniani, mentre un filmato pubblicato dal Times of Israel mostrava un agente di polizia israeliano che chiedeva a un cameraman di consegnare la sua attrezzatura di registrazione.
All'inizio di questa settimana, la polizia israeliana ha fatto irruzione negli uffici di alcune emittenti televisive straniere in seguito alla loro copertura di attacchi missilistici nella regione di Haifa, che avrebbero colpito siti militari sensibili.
Nello stesso contesto, un portavoce della polizia israeliana ha affermato che l'azione è stata intrapresa "in linea con le direttive del Ministro della Polizia Itamar Ben-Gvir e sotto la supervisione del Commissario di Polizia Dani Levy". Ben-Gvir aveva promesso di prendere provvedimenti severi nei confronti dei media stranieri che trasmettono da siti di impatto missilistico.
Parlando martedì dal sito di impatto di un missile a Petah Tikva, il ministro della polizia ha dichiarato: "Le trasmissioni accurate che mostrano i punti di attacco di missili in Israele rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale... Mi aspetto che chiunque faccia ciò venga trattato come qualcuno che compromette la sicurezza dello Stato".
Nel frattempo, le autorità israeliane si stanno adoperando per limitare i dettagli sui luoghi degli attacchi, temendo che l'Iran possa utilizzare tali informazioni per migliorare la precisione dei suoi missili, secondo quanto riportato dal Times of Israel.
L'Iran ha lanciato un massiccio bombardamento missilistico contro i territori palestinesi occupati la mattina del 19 giugno, prendendo di mira Tel Aviv e le aree circostanti, oltre ad Haifa e al-Naqab, con colpi diretti segnalati sul centro di Tel Aviv e sul distretto settentrionale di Ramat Gan.
Israele ha accusato Teheran di aver mirato al Soroka Hospital ma l'agenzia di stampa IRNA ha riferito che l'obiettivo principale dell'attacco era il quartier generale del Comando, Controllo, Comunicazioni, Computer e Intelligence (C4I) delle forze di occupazione israeliane, un centro nevralgico militare chiave che è stato posto nei pressi dell'ospedale.
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