Iran non sta finendo i missili, è strategia, dice funzionario Israele
di Francesco Dall'Aglio

Le informazioni condivise con la NBC da un anonimo ufficiale israeliano e che riporto in calce sono con tutta probabilità verosimili.

L'Iran non sta finendo i missili, sta anzi mettendone in campo di più sofisticati, la percentuale di intercetto dell'antiaerea israeliana è calato dal 90% (vabbè...) al 65%, ha scorte sufficienti ad andare avanti a lungo.

Il suo approccio è di "pazienza strategica" (ovvero la vogliono buttare sull'attrito, confidando che Israele finisca i missili prima di loro) e qualsiasi discorso di collasso imminente del regime è ben lontano dall'essere vero.

Sappiamo anche, però, a cosa mira questa raffica di dichiarazioni confidenziali: tirare in mezzo gli Stati Uniti presentando un quadro fosco, che li obblighi ad intervenire.

"Fino a ieri, avevamo ricevuto un preavviso di circa 10-11 minuti prima che i missili cadessero effettivamente. Ma stamattina, erano sei o sette minuti. Ciò significa che i missili erano probabilmente molto più veloci dei precedenti", ha detto la fonte.

"Ancora più importante, gli iraniani dispongono di un sistema di navigazione per la fase finale dell'attacco che li aiuta a essere molto precisi e ad attaccare esattamente gli obiettivi che desiderano, come l'ospedale di oggi a Beersheba".

Osservatore di lunga data delle attività iraniane nella regione, il funzionario ha aggiunto che il regime, nonostante abbia subito significative perdite di leadership quando Israele ha lanciato il suo attacco a sorpresa la scorsa settimana, dispone ancora di scorte missilistiche che potrebbero sostenere i loro attacchi di rappresaglia per lunghi periodi, descrivendo il loro approccio come "pazienza strategica".

Sostenendo che alcuni in Israele e nella regione hanno sminuito prematuramente la capacità di risposta del Paese, ha aggiunto che il regime ha "la determinazione e la capacità di continuare e sostenere gli attacchi, quindi dobbiamo essere molto più cauti quando ne parliamo".

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